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Parigi sfilate, la collezione Kenzo uomo primavera-estate 2014
Lasciati i colori caldi ed abbandonanti che hanno fatto la sua fortuna negli anni ‘80, le suggestioni mistiche e fantastiche del suo gloriosissimo passato, Kenzo si butta ora a capofitto nell’arte contestata (ma vicina) dei graffiti.
Le correnti, sempre capricciose e volubili, mutano direzione, cercano altri mari e così persino Kenzo, ieri fermo sinonimo di colore e suggestioni lontane che ci portavano dalle terre berbere all’estremo oriente, ci mostra oggi invece il suo spirito più occidentale, il suo sogno forse più rock ed aggressivo.
Sulle passerelle parigine ormai quasi agli sgoccioli (domani calerà il sipario sulla moda uomo), l’uomo di Kenzo esibisce questa volta tutta una serie di maglie, bluse e t-shirt che ci appaiono come muri fitti di graffiti, un impeto per un’ arte contestata e metropolitana che si rincorre col fiato corto per tutta la collezione per la prossima primavera-estate, fino a diventare un’ossessione che (garbatamente) si appropria dei soprabiti a trapezio, delle camicie (che qui spuntano sotto ariose giacche blu oltremare), dei giubbetti sportivi ed ancora delle tante casacche orientaleggianti.
Nulla (o quasi) sembra sfuggire dunque a questa nuova ed altissima febbre grafica che per la prossima primavera-estate non ne vuole proprio sapere di “scendere”. Almeno non da Kenzo.
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