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Dsquared2 e Jiwenbo, due sfilate di moda uomo molto interessanti
I Fashion Show della Milano Fashion Week si sono conclusi, due di questi momenti mi hanno colpito. Dsquared2 e Jiwenbo.
Di questi quattro giorni di fashion shows, chi ha lasciato un “segno nel mio cuore” sono stati Dsquared2 e Jiwenbo. Il primo per la sua scenografia tropicale, il secondo per l’importanza dello show, primo cinese inserito nel calendario ufficiale.
Dsquared2, per questa collezione estate 2014, descrive l’uomo sauvage che affronta la sua essenza raccontando il mondo della giungla tropicale che si traduce in stampe e look da esploratore. meravigliosa la mise en scene. Tematica espressasi con fontana a cascata e pappagallo che esce sulla spalla di uno dei modelli. Atmosfera resa realistica anche dai suoni, profumi e colori.
Jiwenbo prima alla Milano Fashion Week
Jiwenbo racconta la poesia della Cina, la sua sobrietà e la sua preziosità. Materiali tipici del continente, seta che domina, con un classico black and white dai volumi lineari. Le stampe che ricordano le meravigliose ottocentesche di Utamaro e dei maestri d’Arte, diventano capi pregiati dal fit occindentale ma dal sapor d’oriente.
L’importanza di questo evento, che vede il primo cinese a Milano, celebra un unione di intenti ed un’ apertura culturale e politica. Difatti, subito dopo la sfilata, nella cornice del bellisimo Palazzo Serbelloni, il Cav. Boselli, insieme all’Ambasciatore della Cina, hanno espresso, per il ristrettismo numero di ospiti, queste sinergie. La Cina ormai è alle porte della globalizzazione e del capitalismo, i nostri marchi già sfilano in oriente, supera, spesso la nostra capacità avanguardistica. Un invito, una richiesta, del tutto personale, al mondo dei creativi: abbandonate le poltrone del vil denaro e date sfogo all’arte che da secoli ha contraddistinto il nostro bel paese. Non smettiamo di credere nei nostri sogni.