Abbigliamento
Pitti Immagine 2013, lo stile androgino
Pitti ormai è giunto alla sua conclusione, e per la serie “ non c’è due senza tre” e per completare questo climax ascendente, questa escalation di outfit vi voglio regalare questa ultima perla rara, una sorta di androgino.
A dir il vero ero decisamente preoccupato, stavo per perdere le speranze alla ricerca, per tutto Pitti Immagine 2013 ed oltre, di uno style degno di considerazione. Alla fine eccolo, come la Cometa sta ai Re Magi, ho visto la “luce”, attraversar Fortezza da Basso, e sotto il sole del meridio fiorentino si è accesa la mia macchina fotografica. Avvicinatomi a dovere per immortalar il soggetto mi sono accorto, in un solo momento, che qualcosa mi creava sgomento! Difatti dalla base alla punta era un guazzabuglio di colori, stili e forse anche generi (ovviamente mi riferisco a quelli “antropomorfi”). Partiamo dall’alto.
Cilindro: delizioso quanto fuori luogo, e per quanto possa esser un estimatore dei cappelli, soprattutto femminili, trovo più adatto un copricapo simile per cocktails o eventi pomeridiani, e qui possiam discutere, ma credo di trovar l’accordo dei più nell’affermare che forse, Pitti Immagine Uomo non sia il posto più indicato.
T-shirt: è deliziosa, mi piace, la salviamo! La stampa con i cagnolini è romantica, tenera e ispira tanta simpatia.
Gonna: trovo che l’indumento, in linea concettuale, possa esser assolutamente gradevole su un uomo, in versione corta, ispirandosi al kilt oppure in versione 7/8. Posso anche apprezzare l’uso del pizzo o di trasparenze giocate con un po’ di buon gusto. La gonna può esser un capo maschile, ma deve esser portata con molta disinvoltura e non di certo con un tacco, soprattutto stivale (ammesso che non si voglia esser un po’ maîtresse di un saloon country).
Scarpe: continuo a pensar che uno stivale, per quanto fashion, glam, cool possa esser, non sia la scelta più indicata con un clima torrenziale da far invidia al Sahara. Vista la proponesione del soggetto, gli suggerirei di provare con un bel sandalo, per la gioia dei coinquilini che quanto meno non devon chiamare, a fine giornata Jack Bauer per disarmare quel ordigno nucleare con borchie.
Considero poi che l’abbigliamento chiaramente femminile su un uomo, debba esser anche portato da figure che creino già, per la loro fisicità, un’ambiguità. L’androgino può esser estremamente raffinato, senza cadere in un dragshow di bassa lega. La moda ci ha abituato da anni alla figura dell’androgino, fino a giungere ad intere campagne pubblicitarie scattate con questi semi-dei.
Tanto coraggio per questo ragazzo, che ha attraversato un continente per giunger fino a noi e portarci il luccichio delle sue borchie fin al cortile del Pitti, ha affrontato il caldo, il gelo dell’aria condizionata, i sanpietrini di Firenze e le mura di Fortezza da Basso, per poi trovarsi davanti le mie considerazioni, che spero non pesino il suo cuore più del dovuto. Altresì auspico che la mia tastiera non abbia ferito il suo spirito di sfida, poiché in fondo anche così discutibilmente vestito, è stato più gentile di molti “normo-agghindati”.