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Chi era Ottavio Missoni: l’uomo, lo stilista e l’atleta
La storia di Ottavio Missoni, scomparso all’età di 92 anni: tutto sull’uomo e sullo stilista che ideò una moda nuova, fatta di ironia e colori.
Di Ottavio Missoni colpiva soprattutto l’ironia, il non prendersi troppo sul serio. Merce rara, nel mondo della moda. “Per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta”, diceva. Quello di Missoni è uno stile inconfondibile, che ha sovvertito i cliché del fashion system degli anni ’60 con l’utilizzo della macchina da cucito Rachel, nata per confezionare gli scialli e che lo stilista ha iniziato a utilizzare per creare abiti.
Il risultato è una trama – quella iconica del brand – leggera e colorata, che mescola fili a zig zag a greche e che decreta il successo di Missoni nel mondo. Un successo che viene riconosciuto in Italia grazie ad Anna Piaggi, quando nel 1967 pubblica sulla copertina del primo periodico di moda italiano, Arianna, un modello Missoni da lei visto alla Rinascente. E successo fu, tanto da volare oltre oceano: nel 1969 la rivista americana Woman’s Wear Daily dedica all’azienda italiana la pagina di apertura e l’anno successivo i magazzini Bloomingdale’s di New York aprono una boutique Missoni all’interno del loro grande edificio.
Non mancano nemmeno i premi e riconoscimenti prestigiosi: il primo è del 1973, quando i Missoni ricevono a Dallas il Neiman Marcus Fashion Award, equivalente del premio Oscar nel campo della moda, nel 1986 arriva per lo stilista l’onorificenza di Commendatore della Repubblica e nel 1993 di cavaliere del Lavoro (“Ma sbagliarono”, dichiara poi, “non dovevano darla a me ma a Rosita: è lei ad avere avuto il grande merito di far lavorare me”). La prima boutique italiana viene aperta nel 1976 a Milano. Ma è a Sumirago, in provincia di Varese, che Ottavio rimane legato fino alla morte: lì dà vita al quartier generale Missoni, che diventa sede dell’attività lavorativa e della sua abitazione.
In pochi forse sanno che prima di intraprendere la strada della moda, Ottavio Missoni è stato un atleta appassionato: ha conquistato otto titoli nazionali nell’atletica leggera e alle Olimpiadi di Londra del 1948 si è piazzato al sesto posto nei 400 mt a ostacoli. Un amore, quella dell’atletica, che l’ha accompagnato per tutta la vita, anche ben oltre gli 80 anni.
C’è stata anche una guerra, nella vita di Ottavio Missoni: il secondo conflitto mondiale, che l’ha visto combattere ad El Alamein in Egitto e l’ha costretto a quattro anni di prigionia. Ma la battaglia più dura l’ha forse dovuta affrontare con la scomparsa del figlio Vittorio in Venezuela, tuttora disperso. Sarà anche per questo che alla moda, pur essendone fautore, dava il giusto valore: “Non mi chiedere di moda, non me ne intendo, e nemmeno dei miei colleghi, non li conosco bene, li saluto e basta”, rispondeva a Chiambretti durante un’intervista. Umiltà e autoironia, semplicità e creatività, genio e riservatezza, amore per la famiglia: ecco il ritratto di un uomo che ha fatto la storia del made in Italy. Addio, Ottavio.
“Non compro abiti firmati, mi metto quello che mi piace. Quando sono stato invitato al Quirinale mi serviva uno smoking. Non producendo io quella roba, sono entrato da Armani e ne ho comprato uno.”
Ottavio Missoni
Foto | Getty Images