Fashion news
John Galliano contro Dior, la causa finisce in appello
La causa intentata dallo stilista contro la maison finirà alla Corte d’Appello di Parigi
È stato – e lo è tuttora – il divorzio più sofferto del mondo della moda. Stiamo parlando di John Galliano e Dior, i cui rapporti si sono chiusi definitivamente nel marzo 2011. La causa la conosciamo tutti, visto che lo stilista ex enfant prodige ne sta ancora pagando le conseguenza in termini di esilio professionale: gli insulti antisemiti rivolti a una donna in un locale pubblico e documentati con un video.
Per quanto Galliano abbia fatto pubblica ammenda per il gesto imperdonabile, contro la maison – che, ricordiamo, l’ha licenziato in tronco da direttore creativo di Christian Dior e John Galliano SA – ha invece intentato una causa e giusto il mese scorso è stata riconosciuta la competenza del Tribunale del lavoro, perché ritenuto un caso di licenziamento senza giusta causa come sostenuto dai legali del designer (mentre i legali di Dior parigina avrebbero preferito portare il caso davanti a una corte commerciale).
La questione è molto semplice e ricorda moltissimi casi che accadono ogni giorno anche nel nostro paese: per Dior lo stilista non era un dipendente ma un semplice “independent contractor”, quello che da noi verrebbe definito come collaboratore, mentre Galliano rivendicava i suoi diritti di lavoratore fisso dell’azienda (come biasimarlo, del resto, dopo 14 anni di onorata carriera nella medesima maison). E se in Italia il trattamento riservato al designer sarebbe stato castigato dalla riforma Fornero, anche in Francia il tribunale ha ritenuto di dover tutelare quello che a conti fatti è stato per anni un lavoratore dipendente. L’appuntamento è quindi per il 24 ottobre, quando la causa verrà discussa alla Corte d’Appello di Parigi. Nel frattempo speriamo che la sua collaborazione con Oscar de La Renta vista a New York non si riduca ad un semplice cameo ma sia un punto di ripartenza per una delle menti creative più geniale del fashion system.
Foto | Getty Images