Abbigliamento
Digital Fashion Week: in scena la collezione Epilogo di Gucci con i designer come modelli
Una sfilata senza passerella e un look book finale digital chic per Gucci, che ha onorato così la Fashion Week milanese
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Onore e gloria alla Digital Fashion Week, che ci ha resi tutti meno insofferenti per la mancanza di sfilate, portando a soluzioni alternative alle classiche passerelle fisiche. E Gucci, con al timone il solito eccentrico ed irresistibile Alessandro Michele, proprio colui che per l’autunno inverno 2018-2019 aveva messo in braccio ai modelli cuccioli di drago e teste cyborg mozzate, ha decisamente dato il meglio.
L’originalità, lo sappiamo, è un marchio di fabbrica e il defilé Gucci di sicuro non è stato simile ad altri passati, visto che le telecamere si sono accese su tutte le fasi della preparazione dell’evento. In poche parole il live streaming è durato 12 ore, concludendosi sul sito della Camera Nazionale della Moda con un video look book riassuntivo degli outfit scelti.
La collezione è senza tempo, ma ha tratti tipici degli anni 70, epoca in cui Alessandro Michele sembra spesso immerso. Il tema flower power, i pantaloni a zampa di elefante, il denim, il velluto, la finta pelliccia, le stampe optical e i bomberini corti, sono stati i grandi protagonisti della linea Epilogo, perché come ammette lo stesso fashion designer:
[quote layout=”big” cite=”Alessandro Michele]…è l’atto conclusivo di una narrazione. Il punto di accumulo di riflessioni che si sono sedimentate nel corso di uno scavo. Nel mio caso, rappresenta la possibilità di portare a compimento un percorso d’interrogazione sul mondo della moda. Un percorso che somiglia a una favola in tre tempi[/quote]
Tale percorso ha preso il via a febbraio, quando la sua sfilata open air, con il backstage a vista, ha iniziato a mostrare il dietro le quinte del patinato mondo delle passerelle. E ieri il racconto si è concluso con il team Gucci, composto da designer di abiti, accessori e prodotti di bellezza, che ha preso il posto di modelli e modelle per la prima collezione senza stagionalità del marchio.
Alessandro Michele lo aveva detto e lo ha fatto, addio alle sfilate e solo due presentazioni all’anno che non hanno tag autunno inverno o primavera estate. A sostenerlo i suoi fidi collaboratori:
[quote layout=”big” cite=”Alessandro Michele]Gli abiti sono stati indossati da chi li ha costruiti. I designer, con cui ogni giorno condivido lo stordimento della creazione, divenuti interpreti di una nuova storia[/quote]
Tutto il resto è noia.
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