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Le camere della moda UK e USA: “Dopo il Coronavirus il sistema deve cambiare”
Un invito aperto alla riflessione, in piena emergenza da Coronavirus, arriva dalle camere della moda inglese e americana
Soltanto una manciata di giorni fa, dalle pagine di WWD, spuntava una lettera aperta scritta di proprio pugno da Giorgio Armani, in cui la parola ‘moda’ si associava a ‘rallentare’ e ‘tornare umana’. La pandemia da Coronavirus Covid-19 ha smosso le acque nel patinato universo fashion e oggi sono le camere della moda inglese e americana a riprendere il discorso.
Il British Fashion Council e il Council of Fashion Designers of America, il cui direttore è Tom Ford (in foto), proseguono il discorso di Armani e invitano l’intero apparato, dagli stilisti ai retailer, a darsi una regolata in nome del buon senso:
[quote layout=”big”]Siamo uniti nella salda convinzione che il sistema moda debba cambiare a tutti i livelli. Questi cambiamenti sarebbero stati necessari da tempo e le ricadute dovute al Coronavirus ci hanno spinti a dare priorità al processo di rielaborazione del nostro settore. Incoraggiamo i nostri marchi, designer e retailer, abituati all’implacabile velocità della moda, a rallentare[/quote]
Proseguono il Bfc e il Cfda:
[quote layout=”big”]Per molto tempo ci sono state troppe consegne e troppe produzioni. Dato l’ammontare di inventario accatastato, stilisti e negozianti devono pensare al ciclo delle collezioni ed essere strategici sui prodotti e le tempistiche di vendita[/quote]
In poche parole viene evidenziato da una parte lo squilibrio fra domanda e offerta, che penderebbe a favore della seconda, in secondo luogo viene richiesto di rivedere l’intero sistema, riducendo non solo le produzioni, ma anche accorpando le collezioni e concentrandosi sulla qualità del prodotto, più che sulla quantità. Less is more, in poche parole:
[quote layout=”big”]C’è una chiara disconnessione tra quando la merce arriva nei negozi e il momento in cui i consumatori ne hanno davvero bisogno. […] Raccomandiamo fortemente agli stilisti di concentrarsi su non più di due collezioni principali l’anno[/quote]
Il che si traduce nel dimenticare sfilate e presentazioni per le linee intermedie, ma puntare tutto sui maxi eventi, come le Fashion Week mondiali. L’obiettivo è limitare anche gli spostamenti di media, retailer e influencer provenienti da ogni angolo del globo.
La moda deve rallentare, come aveva già detto Re Giorgio, ma si deve anche ridimensionare.
Via | ANSA