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Paris Fashion Week: Dior fra femminismo e androginia per l’autunno inverno 2020-2021
Ben trovata Paris Fashion Week e ben trovato anche Dior, con una linea FW 2020-2021 ai limiti dell’androgino
Finita la Milano Moda Donna, il testimone delle tendenze per l’autunno inverno 2020-2021 ora passa alla Paris Fashion Week, che chiude le settimane modaiole mondiali con quel tocco di glam e snob alla francese che tanto amiamo. Ma sul suolo gallico brucia anche lo spirito italiano, con Maria Grazia Chiuri che porta in passerella la nuova linea Dior per la prossima stagione fredda.
Il leit motiv della collezione? Un mix fra femminismo e androginia, dove il primo, tema già abbondantemente esplorato dalla Chiuri (ve la ricordate la linea di haute couture di gennaio scorso?), ha trovato nuove conferme, mentre il secondo ha visto le modelle vestire uno stile garçonne dalle ispirazioni vintage e a tratti gitane.
Qualche dato sulla location, prima di parlare nel dettaglio della linea di abbigliamento. Il set è frutto di una collaborazione con l’artista Claire Fontaine, che ha reso la passerella una sorta di palcoscenico su cui campeggiavano scritte neon come “Consent” o “When women strike the world stops”. Uno spirito girl power che pare sia piaciuto ai molti Vip alloggiati in front row all’evento.
Ma parliamo di moda in senso più stretto adesso, tralasciando qualche polemica sorta in merito alla possibile strumentalizzazione di un tema caldo. Non sta a noi entrare nel merito delle strategie di marketing vere o presunte, invece sta decisamente a noi discorrere amabilmente dei vezzi stilistici del marchio.
La Chiuri, sempre molto attenta a collegare passato e presente, ha reso la collezione per l’autunno inverno 2020-2021 un omaggio ai dettagli iconici del brand, rivisitandone alcuni in modo funzionale. Come la classica Bar Jacket Dior, che si è evoluta in una versione a costine, abbinata ad un pantalone a sigaretta e ad una camicia con cravatta, in pieno e rigoroso stile maschile.
Se da una parte il lato yang della linea era supportato da modelli presi in prestito dal guardaroba uomo, quella yin ci ha portato in un mondo femminilissimo e boho-chic, con abiti dai tagli morbidi, dalle gonne ampie e dalle frange gioiello. Nel mezzo, un uso sapiente del pattern quadrettato, del camouflage e del denim, per non farci mancare anche un tocco di bon ton da collegiale e di stile grunge anni 90.
Nel complesso la collezione funziona e ci piace, anche se il filo logico fra i modelli non è immediatamente riconoscibile. Voto alto non altissimo all’eleganza, perché capi oversized e combat boots hanno, a nostro modesto parere, fatto un po’ passare la poesia della vie bohémienne. Ma si sa, de gustibus non disputandum est.
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Foto | Facebook – Dior