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Chiara Ferragni, il logo con occhio stilizzato sarà tutelato in Europa
Chiara Ferragni vince in tribunale nella questione relativa all’uso del logo con occhio stilizzato in Europa.
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Chiara Ferragni vince anche in tribunale. Il logo con occhio stilizzato, che ritroviamo in tutti i prodotti Made by The Blonde Salad, sarà tutelato in tutta Europa.La decisione è stata presa dai giudici del Tribunale UE che di fatto hanno annullato la decisione precedentemente presa dall’Ufficio UE per la proprietà intellettuale (EUIPO), che aveva respinto la registrazione, a livello di Unione Europea, del marchio Chiara Ferragni.
Nel 2017 l’EUIPO non aveva accettato la registrazione in seguito alle proteste di una società olandese, che pensava che si potessero creare problematiche con un altro marchio, dal nome Chiara, che era stato registrato nel Benelux nel 2015.
Il Tribunale UE ribalta la sentenza, sottolineando che i due simboli presentano poca somiglianza visiva e un tenue livello di somiglianza a livello fonetico. Il marchio Chiara Ferragni, infatti,
un marchio complesso, composto tanto da elementi denominativi quanto da elementi figurativi.
Ci sono nome e cognome, Chiara Ferragni, e anche un occhio azzurro con ciglia ben truccate. Le differenze tra i due simboli ci sono e bastano per evitare problemi legati alla confusione nella percezione del marchio.
Nella motivazione viene chiarito che il marchio complesso oggetto di contestazione è formato dagli elementi denominativi «Chiara» e «Ferragni», al quale si aggiunge un elemento figurativo consistente in un elemento fortemente stilizzato di un occhio azzurro con lunghe ciglia nere che formano delle lettere “i”. L’insieme di tali elementi come la grafica, il colore, la posizione e le dimensioni dell’elemento figurativo, distolgono l’attenzione del pubblico dal solo elemento denominativo e vengono percepiti nel loro complesso conferendo in tal modo una capacità distintiva propria al marchio. L’unico elemento comune ai due marchi è l’elemento denominativo “Chiara” che di per sé non ha un ruolo distintivo all’interno del marchio complesso, pertanto il Tribunale UE, contrariamente alla sua prassi ha ritenuto che L’EUIPO abbia commesso un errore attribuendo maggior importanza all’elemento denominativo «chiara» rispetto all’elemento figurativo e ha quindi annullato gli effetti della decisione precedente.
Questa la spiegazione dell’Avvocato Marina Lanfranconi dello studio MilaLegal – Mina Lanfranconi & Associati.