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La Cina cancella D&G dal web: il boicottaggio dei colossi dell’E-commerce
Un video che ha offeso milioni di cinesi, gli insulti sui social e le scuse tardive di D&G che ora perde il mercato più grande del mondo
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La Cina cancella Dolce & Gabbana dal web. Non è bastato il video di scuse della Maison italiana per rimediare alle accuse di razzismo e sessismo. Così i colossi dell’e-commerce cinese, da Alibaba a Suning, da Tmall a JDcom, tutti hanno eliminato dalle proprie piattaforme accessori e abiti D&G. Se provate a fare la ricerca escono 0 risultati, come se la griffe italiana non fosse mai esistita.
Boicottaggio cinese
Un boicottaggio totale da parte del mercato di e-commerce più grande del mondo insieme a quello degli Stati Uniti. È così dal 22 novembre scorso, all’indomani del clamoroso scivolone della casa di moda italiana in terra d’Oriente. Un boicottaggio fatto nel silenzio, se si esclude la laconica ma significativa dichiarazione che un portavoce del Partito Comunista ha rilasciato al quotidiano People’s Daily: “L’azienda che vuole solo fare soldi in Cina senza rispettare il popolo cinese, è condannata al fallimento” senza nemmeno citarla.
Cosa ha combinato Dolce & Gabbana in Cina
Il 21 novembre si sarebbe dovuto tenere un mega evento a Shanghai, il più grande organizzato in Cina da Stefano Gabbana e Domenico Dolce, come spiega l’Agi, con 1500 invitati e 400 modelli e modelle che avrebbero dovuto sfilare in passerella.
Il mega show è stato però anticipato da un video tacciato di razzismo e sessismo dai cinesi. Nel video della casa di moda italiana si vede una modella cinese che prova goffamente a mangiare una pizza con le bacchette e poi un cannolo siciliano taglia maxi con una voce fuoricampo che le chiede: “é troppo grosso per te?”.
Una toppa peggio del buco
Milioni e milioni di cinesi si sono sentiti offesi dal video e il mega show è stato cancellato. Ma alle proteste piovute sui social, l’account di Stefano Gabbana non ha risposto fornendo spiegazioni e scuse, anzi ha replicato alle critiche offendendo ancora la Cina, salvo poi dire: “siamo stati hackerati”.
Dall’account di Gabbana sono infatti partiti messaggi indirizzati a Michaela Tranova, collaboratrice di DietPrada, account Instagram noto e molto seguito nel mondo della moda. Tranova aveva taggato Gabbana in una Storia, ricevendo una risposta offesa in chat. Gabbana se la prendeva con la divisione orientale della sua società per aver cancellato il video dai social cinesi parlando poi della Cina come di un “paese di merda, “ignorante, sporco e puzzolente”.
Le scuse di Stefano Gabbana: “amo la Cina”
Stefano Gabbana per spiegare gli insulti ha quindi detto che un hacker aveva violato l’account Instagram. Nel pieno della bufera poi lo stilista ha finalmente chiesto scusa: “Amo la Cina e la cultura cinese” ha scritto in un post. “Mi dispiace tanto per quello che è successo”. Meglio tardi che mai si direbbe, ma non tutti gli credono, a giudicare dai commenti.