Eventi
Arthur Arbesser collezione primavera estate 2018: la femminilità consapevole
Per la collezione primavera estate 2018, Arthur Arbesser recupera il lavoro del pittore austriaco Heinz Stangl. Guarda il video e scopri tutti i look su Fashionblog
[blogo-video id=”542575″ title=”Arthur Arbesser collezione primavera estate 2018, il video della sfilata” content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/gWZ6lFYX-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”253120″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNTQyNTc1JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL2Zhc2hpb25ibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzU0MjU3NS8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNTQyNTc1e3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X181NDI1NzUgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X181NDI1NzUgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
Per la collezione primavera estate 2018, Arthur Arbesser, cerca tra i ricordi e le suggestioni e recupera il lavoro del pittore austriaco Heinz Stangl, caro amico di famiglia. I quadri di Stangl servono da punto di partenza per la costruzione di un’atmosfera, che emerge dai suoi colori violenti, gli interni domestici fatti di piani che si intersecano a formare dei pattern nervosi, le donne provocanti e naïve protagoniste dei dipinti.
Il tormento erotico che ossessiona Stangl è smorzato, nella collezione, dalle figure che popolano l’immaginario del designer: Tatiana Romanov e le sue sorelle, come appaiono altere ed eleganti nei ritratti ufficiali della corte russa, icone di un fascino aristocratico velato di malinconia. Il corpo come materia viva, che si modifica e muove: la collezione dà valore al gesto, grazie ai drappeggi e alle costruzioni che disegnano ruches, pieghe e plissé.
Il vestito non è un involucro, ma un oggetto duttile, concepito per essere vissuto; i nodi e le increspature che lo movimentano parlano di una femminilità più consapevole, che tiene insieme sogni e necessità di donne diverse, accomunate dalla voglia di pensare all’abito come un elemento importante della propria personalità. La scelta dei tessuti abbraccia questa idea di femminilità eterogenea e inclusiva: cotoni leggeri, garze stampate accostate a viscose e lane fluide. I colori si muovono tra le sfumature soffici del glicine e i lampi del verde e del giallo, entrambi saturi, quasi acidi.
I minuziosi particolari dei quadri si traducono in stampe caleidoscopiche, meticolose e dettagliatissime, unite ai motivi a righe nette, ormai uno dei codici del brand. Anche le mani che affiorano dalla trama della maglieria richiamano i gesti e movimenti raffigurati nei dipinti di Stangl. La colonna sonora ideale che accompagna la collezione è la “Fantasia in fa minore per pianoforte a quattro mani”, ultima composizione di Franz Schubert: una riflessione su un’infatuazione impossibile, che veicola un’emozione rassegnata e lievemente sofferente, racchiusa nella tensione tra l’aspirazione, la memoria e la realtà.
[blogo-gallery id=”543045″ layout=”photostory”]