Fashion news
La moda slow di Greenpeace: perché riciclare i vestiti è importante
Greenpeace promuove la moda slow, fatta anche di riciclo!
Eco fashion, questa la parola d’ordine del mondo della moda. In vista di Milano Moda Donna di settembre 2017, Greenpeace ha pubblicato il nuovo rapporto “Fashion at the crossroads”, che propone quasi 400 esempi di alternative al modello attuale di industria della moda, accusata di consumare troppe risorse. Soluzioni pratiche, ma anche fashion.
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Da 6 anni Greenpeace propone la campagna Detox per eliminare sostanze chimiche pericolose dal tessile, alla quale hanno aderito 80 marchi internazionali, tra i quali 50 realtà italiane: rappresentano solo il 15% della produzione globale. Oltre a questo, l’associazione denuncia il consumo eccessivo di capi di abbigliamento, che diventano meno durevoli del tempo e di qualità meno alta.
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Chiara Campione, Senior Corporate Strategist di Greenpeace Italia, spiega:
[quote layout=”big”]L’economia circolare è sulla bocca di tutti, ma dietro questa bella etichetta si nasconde il sogno impossibile dell’industria che la circolarità possa risolvere il problema di un consumo eccessivo di risorse. In ogni caso dobbiamo consumare meno perché il riciclo al 100 per cento è una chimera![/quote]
E aggiunge:
[quote layout=”big”]Il nostro scopo è fornire una risposta critica all’economia circolare così come propagandata dai grandi marchi della moda.[/quote]
Una moda più equa e sostenibile è possibile, basta volerla!
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