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Festival Cinema Venezia 2017: (The [End) of History Illusion], il nuovo film della serie Miu Miu Women’s Tales
E’ stato presentato l’ultimo film della serie Miu Miu Women’s Tales: (The [End) of History Illusion], diretto da Celia Rowlson-Hall, che ha debuttato nell’ambito del programma delle Giornate degli Autori in occasione del Festival del Cinema di Venezia 2017. Guarda il corto e tutte le immagini su Fashionblog
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Gli ultimi due film dell’acclamata serie Miu Miu Women’s Tales – (The [End) of History Illusion], diretto da Celia Rowlson-Hall e Carmen, diretto da Chloë Sevigny – hanno debuttato nell’ambito del programma delle Giornate degli Autori in occasione del Festival del Cinema di Venezia 2017.
“Sappiamo bene che l’attuale clima politico ha completamente sconvolto il vostro mondo,” dice la voce fuori campo dello spot pubblicitario anni ’50. “Un rifugio sotterraneo è la vostra migliore difesa contro la ricaduta radioattiva.” Briosa musica d’entrata, gemelli che ballano il tip-tap e una ballerina che cuoce al forno il croissant perfetto. Benvenuti nella vostra nuova casa di lusso – quasi otto metri sotto terra – completa di campo da minigolf, pista da ballo, piscina, due jacuzzi e una sirenetta assolutamente attuale. “Questa è la realtà.” O meglio, lo è finché non suona la sirena dell’allarme nucleare.
(The [End) of History Illusion ], di Celia Rowlson-Hall è il quattordicesimo film commissionato da Miu Miu per Women’s Tales, la serie di cortometraggi che invita cineaste tra le più originali a indagare su vanità e femminilità nel XXI secolo. In (The [End) of History Illusion ], mentre gli eventi disastrosi in superficie fanno sentire i loro effetti anche sottoterra, questi personaggi lentamente si sgretolano e la comunità dai colori pastello non riesce più a reggere l’illusione da musical hollywoodiano. La nuova realtà genera caos e confusione. Lo spirito del film trae ispirazione da ciò che la regista pensa della donna Miu Miu: “vivace, fiera, sensibile e disposta a rischiare.”
Del suo corto per Women’s Tales, la regista dice: “Volevo analizzare il fenomeno dell’affarismo che sfrutta la paura, la realizzazione di uno spettacolo per distrarre e intrattenere, una fuga dalla realtà che ci circonda.” Sapeva quale sarebbe stata l’ambientazione perfetta, già pronta: l’epoca della guerra fredda e un rifugio nucleare a Las Vegas, strutturato come una pittoresca abitazione familiare e progettato per permettere di sopravvivere un anno intero alle conseguenze di una guerra nucleare. “Quando ho visto la nuova collezione Miu Miu,” dichiara Celia Rowlson-Hall, “c’è stato qualcosa nei tessuti e nei colori che mi ha fatto venire voglia di creare personaggi adatti ad abitare questo spazio.”
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Una proiezione speciale anche per Carmen di Chloë Sevigny, il tredicesimo film commissionato da Miu Miu per Women’s Tales, che offre un ritratto sincero, tenero e malinconico fatto da un’artista per un’altra artista, che potrebbe anche essere qualsiasi donna coraggiosamente disposta ad aprirsi con gli altri. L’atmosfera di Carmen è sciolta, voyeuristica, improvvisata, e riflette l’interesse di Chloë Sevigny per “realizzare un corto che racconta un percorso, l’essere donna, l’ego dato dalla celebrità; che parla dell’amore per il mestiere, l’amore per l’arte, la sua ripetizione”. Il copione si sviluppa intorno al materiale cabarettistico prima scritto da Carmen Lynch e poi ulteriormente rielaborato con grande intuito dalla regista. “Il film coglie molto bene quella che sono,” dichiara la Lynch. “Quando sei sulla strada, anche se sei sola non ti sembra nemmeno più di esserlo. Molti di noi comici sono introversi, osservano e ascoltano”.
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