Stilisti
Karl Lagerfeld, quando lo stile si veste di ironia
Il genio creativo di Karl Lagerfeld ha attraversato quasi un secolo tra successi ed eventi straordinari
Se dovessimo dare un soprannome a Karl Lagerfeld forse sarebbe l’Ultimo Imperatore. Con Valentino, cui è legato da amicizia e stima, rappresenta l’alta moda europea e quel talento che solo i grandi riescono a esprimere ad affermare senza un calo, un’incertezza o un errore. La storia di Lagerfeld inizia negli anni Cinquanta, quando a soli 22 anni riesce a muovere i primi passi nel fashion: prima da Pierre Balmain poi da Ives Saint Laurent.
Karl proviene da una famiglia molto ricca di industriali: i nonni paterni gestivano una banca d’affari e i genitori fecero fortuna in Germania introducendo il latte condensato. Gli agi non sono quindi mai mancati, ma sono anche stati necessari per coltivare questa passione viscerale per la moda.
Ha lavorato per moltissime case di moda, tra cui Krizia, Ballantyne, Sorelle Fendi, prima di arrivare a Chanel. Nel 1983 viene nominato direttore artistico della maison ed è il ruolo che continua – con successo –a ricoprire. Per Chanel è stata davvero una scelta saggia, perché Karl ha saputo raccogliere l’eredità Coco e al tempo stesso imporre il suo carisma.
Nel 1980 Karl cerca di fondare una sua etichetta, lanciando abiti ma anche profumi. Ecco forse questo è stato l’unico neo della sua carriera, perché non riesce a imporsi nel mercato. Sono, invece, di grande prestigio le collaborazioni con etichette internazionali, da H&M, per cui crea un’edizione limitata per lui e per lei che va a ruba.
Nel 2004 disegna gli abiti di scena di molti artisti, tra cui Madonna, per il Re-Invention Tour, e poi il Showgirl Tour di Kylie Minogue. Karl Lagerfeld nel 2005 partecipa a un reality show in Francia, Signè Chanel (trasmesso nel 2011 anche in Italia). Ma la sua carriera è costellata di eventi e di passioni importanti, come la dieta che gli ha permesso di perdere 40 chili, le sue abilità con la macchina fotografica, le ultime straordinarie collezioni Chanel. Non è un caso, che proprio l’anno scorso, il museo delle cere di Amburgo das Panoptikum abbia reso omaggio allo stilista con la sua statua.
Foto | Getty Images