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Etro profumi: la Metamorfosi composta da Vicolo Fiori e Shantung
Etro presenta la Metamorfosi del profumo, l’incontro tra Vicolo Fiori e Shantung. Scoprilo su Fashionblog
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Metamorfosi, cambiare forma. E anzi, più precisamente: metamorfosi significa attraversare forme ogni volta diverse. Nulla è più contemporaneo di questo concetto dinamico eppure antichissimo, che racconta di viaggi nel mondo e nell’anima e invita a superare le categorie di tempo e di spazio, per esplorare la realtà percorrendo strade inedite e sorprendenti. Così come la vita è in perenne mutamento, allo stesso modo un profumo non è mai uguale a se stesso: sulla magica tastiera delle alchimie olfattive, gli accordi fra una spezia piccante, un legno prezioso, una corolla bianca e dolcissima, un granello di resina o una foglia ancora acerba distillati in una goccia di essenza, riescono a suggerire una gamma infinita di atmosfere, di ricordi, di musica, colori e sensazioni.
Valenze che mutano in base alle stagioni, alle ore del giorno e della notte e agli stati d’animo di chi li indossa. Ma se è vero che ogni profumo è già di per sé una combinazione d’ingredienti, ciascuno dotato di un proprio contenuto alchemico ed emozionale, si può andare ancora oltre. Perché le fragranze Etro, che nascono nomadi e cosmopolite, proprio per la loro naturale vocazione alla metamorfosi, ci invitano al gioco affascinante del métissage, che da sempre connota il Dna e lo stile della maison.
I 28 pezzi unici che oggi compongono la collezione di Etro, combinati fra loro a due a due tenendone presente le singole caratteristiche, potranno così dar vita a nuove suggestioni dalle sfumature praticamente infinite. Fra l’altro, le materie prime naturali da cui sono composti i profumi Etro hanno la proprietà di cambiare in base al tipo di pelle con cui vengono a contatto ma anche sulla scorta degli umori del momento, così da creare di volta in volta a una partitura romantica oppure sensuale, languida o esuberante, fresca o più calda e avvolgente.
Non si mette in mostra, eppure ha un magnetismo speciale: come tutte le corolle semplici ma di carattere, la campanula riesce a creare straordinari arazzi cromatici e olfattivi anche lungo i muri di campagna o fra i cespugli di un parco di città. Aggiunta a un bouquet insieme alla rosa e al ciclamino, gli regala una sfumatura evanescente, che ammorbidisce le note fruttate del mandarino, della pesca e del melone e arrotonda la fragranza ipnotica del loto e della ninfea che galleggiano nell’acqua verde di una fontana. Questo jus frizzante e carismatico è un invito a passeggiare lungo i viali lucidi di pioggia su cui si riflette l’arcobaleno o a correre a piedi scalzi sul muschio. Per sentire sul viso l’energia inebriante di una nuova stagione.
Shantung è il nome di una trama di seta selvaggia, originaria della provincia cinese dello Shandong. È un materiale nobile, che anticamente veniva tessuto con la rarissima tecnica del doppione: il risultato della duplice filatura è una stoffa irregolare e sempre nuova, segnata da improvvise fiammature e minuscoli nodi alternati ad aree piene e compatte. Questa texture rotonda e piena di sorprese assomiglia alla trama olfattiva di Shantung, il jus che si apre con una nota frizzante di mandarino italiano subito levigata dalla sfumatura dolce del ribes nero e dall’aroma fruttato del litchi; nel cuore sfaccettato come un diamante divampa un fuoco d’artificio di rosa e peonia rese ancora più ipnotiche da un granello d’incenso di Somalia, mentre sul finale i legni di cachemire e di cedro si sciolgono a sorpresa in una nuvola sensuale di muschio.
Fluido e inafferrabile, femminile e maschile, il cocktail di Vicolo Fiori e Shantung mescola Oriente e Occidente, incanti di viaggio e desiderio di tornare a casa, nel nido degli affetti e della memoria che sa di erba appena tagliata e di frutta matura baciata dal primo raggio di sole. Sulla base di Vicolo Fiori basterà nebulizzare una brezza di Shantung, che a contatto con la pelle schiude tutta la sua energia nomade: meglio ancora sarebbe vaporizzare le essenze nell’aria e passare attraverso la nuvola profumata, lasciando che l’essenza impalpabile dei boccioli e dei legni avvolga il corpo come un abito magico e invisibile. Che veste l’anima di una luminosa felicità.
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