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Dior collezione Haute Couture autunno inverno 2017 2018: il viaggio in “grigio”, guest Jennifer Lawrence, Robert Pattinson e Nathalie Portman
E’ un nuovo viaggio nell’eleganza più pura ed essenziale quello proposto da Maria Grazia Chiuri per la collezione Haute Couture autunno inverno 2017 2018 di Dior e ne celebra al tempo stesso il 70 anniversario della Maison. Guarda tutti i look della sfilata su Fashionblog
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E’ un nuovo viaggio nell’eleganza più pura ed essenziale quello proposto da Maria Grazia Chiuri per la collezione Haute Couture autunno inverno 2017 2018 di Dior e ne celebra al tempo stesso il 70 anniversario della Maison. Si parte dalla scoperta di una mappa dei cinque continenti, Christian Dior in the world, opera dell’incisore Albert Decaris, all’interno di una preziosa pubblicazione del 1953 che racconta la Maison e ne fotografa l’espansione nel mondo, insieme allo statement: “una collezione completa deve rivolgersi a tutti i tipi di donne di tutti i paesi” letto in Christian Dior & moi.
Special guest nel front row tantissime celebrity internazionali: Jennifer Lawrence, Karlie Kloss, Gemma Arterton, Kirsten Dunst, Robert Pattinson, Nathalie Portman, Celine Dion, Felicity Jones,Winnie Harlow, Bianca Jagger, Natalia Vodianova, Camille Rowe.
Il viaggio come scoperta del mondo e scoperta del sé, come emozione, crescita, mutamento. È il viaggio di Maria Grazia Chiuri da Roma a Parigi, la sua esplorazione dell’heritage Dior alla ricerca di quei codici capaci di parlare ad una nuova generazione di donne. Irrequiete come lo erano quelle prime donne esploratrici, nuove eroine che sanno sapientemente abbinare elementi del guardaroba maschile con pezzi etnici. Protagonista il grigio tanto amato da Dior e i tessuti maschili trasformati con le nuove tecnologie in superfici cangianti, chiaroscurate che definiscono giacche, cappotti, chemisier, tute che paiono piccoli blusotti da aviatori e si aprono in sontuose gonne pantalone a pieghe. Mentre il feltro maschile è ispirato a Stephen Jones da quello di una viaggiatrice come Freya Stark.
Il mondo estetico di serie di Maria Grazia Chiuri esplode poi in colori, fiori, amore e tarocchi ricamati su cappe e abiti da sera costruiti nel tulle e nella seta, ancora grigi ma sfarinati nel rosa, oppure nella sontuosa materia dai colori notturni del velluto, in una fantasmagoria che riporta a una cartografia immaginifica che inventa e ribalta il punto di vista, raccontandoci le nuove esplorazioni culturali e di stile.
Pietro Ruffo, artista con cui Chiuri ha un sodalizio creativo, dà forma all’utopia di dispiegare in un unico luogo la conoscenza della terra e del cielo. La volta terrestre e quella celeste sono tracciate dal gesto poetico in forma di due stelle speculari. Dalla geografia del suolo a quella dello zodiaco, dagli animali e dalle piante ai pianeti e agli astri. Ma è la semplicità del gesto creativo di Dior, che nel suo atelier come un geografo usa la canna per indicare e semmai riconsiderare parti dell’abito, che ci riporta al cartamodello. Mappa fondamentale, che misura e definisce il corpo, nella costruzione di quegli oggetti che dialogano con l’arte e che sono il sogno dell’Haute Couture.
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