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Alien Covenant costumi di scena: lo speciale sugli abiti del nuovo film di Ridley Scott
Torna Alien di Ridley Scott con Alien: Covenant, una nuova avventura al cardiopalma che spinge in avanti i confini del terrore. Il film uscirà nei cinema di tutto il mondo il 19 maggio. Scopri lo speciale costumi su Fashionblog
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Torna Alien di Ridley Scott con Alien: Covenant, una nuova avventura al cardiopalma che spinge in avanti i confini del terrore, esplorandone i recessi più oscuri. Protagonisti, di quello che sarà il nuovo capitolo della saga cinematografica, Michael Fassbender, Katherine Waterston, Billy Crudup, Danny McBride e Demián Bichir. Il film uscirà nei cinema di tutto il mondo il 19 maggio.
A bordo dell’astronave Covenant tutto è tranquillo; l’equipaggio e le altre 2.000 anime sul vascello d’esplorazione sono profondamente addormentate nell’iper-sonno, lasciando che Walter, l’organismo sintetico a bordo, cammini da solo per i corridoi. La nave è in viaggio verso il lontano pianeta Origae-6, sul fianco estremo della galassia, dove i coloni sperano di stabilire un nuovo avamposto per l’umanità. La pacifica tranquillità del viaggio viene interrotta quando una vicina esplosione stellare distrugge le vele di raccolta di energia della Covenant, provocando decine di vittime e facendo deragliare la missione.
Ben presto i membri superstiti dell’equipaggio scoprono quello che sembra essere un paradiso inesplorato, un Eden indisturbato con montagne coperte di nuvole e immensi alberi altissimi, molto più vicino di Origae-6 e potenzialmente altrettanto valido per ospitarli. Quello che hanno trovato, tuttavia, è un mondo oscuro e mortale pieno sorprese e tranelli. Messi di fronte a una terribile minaccia, al di là della loro immaginazione, gli esploratori dovranno tentare una fuga precipitosa per uscire dalla trappola.
Ambientato dieci anni dopo gli eventi narrati in Prometheus (2012), altro successo di Ridley Scott, ALIEN: COVENANT torna alle radici dell’innovativa saga ideata dal regista, con una storia assolutamente spaventosa condita da un’avventura mozzafiato e nuove mostruose creature. Con questo episodio, il sesto della serie, il visionario regista si avvicina sempre di più verso la rivelazione sulle misteriose origini della madre di tutti gli alieni, il letale xenomorfo del primo film.
Per Alien: Covenant, Ridley Scott ha costruito la stessa atmosfera di pericolo strisciante e tensione costante che siamo abituati a conoscere, offrendo però anche nuove prospettive per aggiungere spessore e profondità alla più ampia mitologia di Alien.
SPECIALE COSTUMI DI SCENA
Tantissima attenzione è stata dedicata ai costumi. Janty Yates ha subito capito che, per un film in cui volano proiettili e scorre un bella quantità di sangue sullo schermo, alieno o umano che sia, sarebbero state necessarie parecchie copie di ogni costume.
“Abbiamo dovuto realizzare delle copie di ogni singolo capo per le controfigure… precise sino al più piccolo buco di proiettile.” – racconta la Yates – “Ridley ha detto che a parte per gli abiti del criosonno, non voleva che nessuno indossasse le stesse cose. Così la squadra di sicurezza ha un abbigliamento tattico, stivali più aggressivi e tante armi in più. Quindi dovevamo attenerci a questo e poi procedere con le copie. Il tempo era sempre ridotto all’osso.”
E comunque la Yates è riuscita a dare un tocco arguto e intimo ai costumi, come quando Daniels in lutto a bordo della nave indossa i vestiti del marito, come se si avvolgesse nei suoi ricordi. Momenti come quelli, dice, fanno eco al primo film del franchise diretto da Scott. “Alien ha veramente rotto gli schemi, perché l’astronave era sporca, vissuta.” spiega la Yates. “I loro vestiti erano usurati. Avevano delle uniformi, ma indossate in maniera così casuale che quasi non erano riconoscibili. Si allontanava completamente dai canoni dei precedenti film ambientati nello spazio.”
Alien: Covenant ha richiesto alla Yates di attingere alle sue competenze più tecniche. Per il pilota Danny McBride, lei e il suo collaboratore a al design, Michael Mooney, hanno realizzato un’elaborata tuta spaziale che hanno chiamato “Big Yella”, sagomata come un enorme vestito da palombaro. Mooney, con la sua FBFX di base a Londra, ha poi realizzato la tuta spaziale gialla, in fibra di carbonio, che vediamo nel film. “È di una bellezza assoluta e di grande verosimiglianza tecnologica.” -dice Yates- “Tennessee la indossa quando deve uscire fuori dall’astronave per le riparazioni. Si staglia perfettamente contro le enormi vele solari arruginite, è bellissima!”