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Serapian campagna pubblicitaria primavera estate 2017: storie d’arte e di bellezza
Serapian presenta la campagna pubblicitaria primavera estate 2017 e sceglie l’arte quale filo conduttore per raccontare una storia di bellezza, cultura, heritage e ricerca. Scopri il video e le immagini su Fashionblog
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Serapian presenta la campagna pubblicitaria primavera estate 2017 e sceglie l’arte quale filo conduttore per raccontare una storia di bellezza, cultura, heritage e ricerca. L’arte è il codice attraverso la quale leggere oggi Serapian. L’arte è l’elaborazione creativa di una storia densa di vissuto e manualità. L’arte è portatrice di un messaggio e utilizza un linguaggio sofisticato, intuitivo ed emozionale che si rispecchia nelle forme e design delle icone di stagione del brand.
L’arte traduce tutto questo in un oggetto. Le opere introdotte negli scatti di campagna sono state ideate appositamente per la Maison da Sebastiano Sofia, artista emergente nato a Verona e formatosi a Milano, e traggono ispirazione dall’arte povera e dalla ricerca concettuale anni Settanta. Le due sculture in legno naturale rappresentano lo scenario in cui si muovono i modelli in un parallelismo tra opera d’arte e borsa Serapian, anch’essa un’opera unica di artigianato italiano, all’interno di un dialogo eletto tra due item di eccellenza.
La Federica bag, scelta per lo scatto femminile, è realizzata in un vitello estremamente liscio chiamato smooth in color savana. Il modello reinterpreta in maniera contemporanea il tema anni Settanta della tracolla declinandola in un accessorio dalle linee essenziali e femminili con una fibbia/gancio centrale che dona un raffinato gioco geometrico. Per lo scatto uomo la scelta è ricaduta sulla extra soft tote bag, un modello maschile estremamente versatile realizzata in morbidissimo vitello cachemire cement.
Le due sculture, Chimera (2016, legno, ferro, poliuretano, vernice) e Ginoide (2016, legno, poliuretano, vernice) sono, come nella usuale pratica dell’artista, esseri mutanti in cui, all’elemento naturale s’innesta quello artificiale, esseri in evoluzione, ibridi irreali ma presenti, in cui è tangibile l’equilibrio sottile e precario del cambiamento. Nel suo lavoro Sebastiano Sofia agisce tramite il corpo sulla materia, che individua come essere quasi vivente, composto di pelle e carne che freme e vibra, seppur inanimata, sotto le mani dell’artista che agiscono forgiandola e modificandola in modo da restituirle la sua vera essenza. La forma evoca e diviene senso dell’opera. Casualità, curiosità e pratica, si fondono dando vita alle sculture fatte di colore, stratificazioni e materiali di sintesi e non.
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