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Boglioli collezione autunno inverno 2017 2018: la poetica quotidiana
Il dinamismo contenuto immaginato da Davide Marello per la collezione Autunno Inverno 2017 2018 di Boglioli esprime un romanticismo umano, quotidiano e poetico. Scopri tutto su Fashionblog
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Esiste qualcosa di estremamente poetico nel camminare per le strade di Milano, assorbendo il freddo delle facciate dei palazzi borghesi, respirandone la nebbia sottile, lasciandosi andare al rigore elegante e netto di una città in continuo movimento. Come guardare la realtà attraverso un vetro appannato, come nelle foto di Saul Leiter che attraverso le sue precise inquadrature immagina una metropoli astrattamente reale.
Il dinamismo contenuto immaginato da Davide Marello per la collezione Autunno Inverno 2017 2018 di Boglioli si dispiega nella città di Palazzo Marino, della Pinacoteca di Brera, di Palazzo Litta o Palazzo Sormani. Le architetture severe esprimono un romanticismo umano, quotidiano e, appunto, poetico. Le giacche decostruite, i cappotti scivolati o i suit asciutti sono tagliati in lane nobili rese leggere e gonfie grazie alla tintura in capo, tecnica derivata dallo sportswear che Boglioli usa da sempre con maestria artigianale.
I capi, in colori bruciati caldi o negli ottani e nei blu raffreddati, assumono un’aria vissuta, pratica, costruendo un’idea di eleganza accessibile, umana. La K Jacket, icona del marchio, è declinata in tartan soffusi, in flanella mélange e disegnata o in sablé. I cappotti dai disegni esclusivi usano materiali doppi con filati fantasia, macro principe di Galles agugliati e cardati, Vichy e check double accanto a panni dalla mano più decisa. La maglieria è realizzata in mischie preziose tra cashmere e seta e poi trattata in capo per esaltarne la morbidezza e donare un aspetto brinato.