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Star Wars Rogue One: lo speciale costumi di scena
E’ finalmente uscito nella sale l’atteso Rogue One: A Star Wars Story, il primo film di una nuova serie cinematografica ambientata nell’amato universo di Star Wars. Su Fashionblog lo speciale costumi di scena
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E’ finalmente uscito nella sale l’atteso Rogue One: A Star Wars Story, il primo film di una nuova serie cinematografica ambientata nell’amato universo di Star Wars e interpretata da nuovi personaggi alle prese con storie inedite.
Rogue One: A Star Wars Story racconta la storia di un improbabile gruppo di eroi che in un periodo di conflitto intraprende una missione per sottrarre i piani della più potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero, la Morte Nera. Questo evento, fondamentale per la storia di Star Wars, spingerà delle persone ordinarie a unirsi per realizzare imprese straordinarie, diventando parte di qualcosa di più grande. Il risultato finale è una storia di speranza e determinazione sullo sfondo di uno scenario grandioso, ma caratterizzata dall’intimità di un piccolo film. È una storia che mostra gli sforzi delle persone comuni, che provengono dagli ambienti più diversi e che scelgono di compiere insieme azioni straordinarie volte al bene comune.
Rogue One: A Star Wars Story è diretto da Gareth Edwards e vede protagonista Felicity Jones insieme a Diego Luna. Il cast comprende inoltre Ben Mendelsohn, Mads Mikkelsen, Alan Tudyk, Riz Ahmed e Forest Whitaker. Il film vanta inoltre la presenza di due delle più grandi star del cinema cinese, gli attori Donnie Yen e Jiang Wen.
LO SPECIALE COSTUMI DI SCENA
Per dare al film un aspetto moderno e inconfondibile, Edwards ha coinvolto anche i costumisti Dave Crossman e Glyn Dillon. I costumisti Glyn Dillon e David Crossman nonostante siano rimasti fedeli ai design originali, hanno seguito le indicazioni del regista aggiungendo più realismo e dettagli ai costumi di Rogue One. “Era molto importante conservare l’estetica originale del film”, dice Crossman. “Non volevamo alterarla, dovevamo esaltarla e aggiornarla”.
Aggiunge Glyn Dillon: “I costumi dovevano sembrare veri, indossati da persone vere e concepiti per uno scopo vero”.
Un esempio è il costume dei piloti. Invece della classica tuta arancione, ora indossano delle vere e proprie uniformi di volo. Questo genere di realismo riguarda anche i giubbotti protettivi e i caschi. Per creare il look militare di Jyn Erso, Dillon e Crossman hanno collaborato con Felicity Jones per diversi mesi. “Il costume è una delle cose che preferisco di Jyn,” dice la Jones. “Abbiamo cercato diversi riferimenti. Ci piacevano le influenze giapponesi, infatti la maglia indossata da Jyn si ispira allo stile giapponese”. La Jones aggiunge: “La cosa importante era che Jyn esprimesse la sua forza pur restando femminile. Non volevamo che fosse semplicemente vestita come un maschio. Volevamo che avesse una sua identità precisa e che la sua personalità trasparisse dagli abiti”.
Crossman e Dillon hanno scelto il look principale di Jyn, un look militare che nel corso della storia poteva essere sfoltito. Spiega Crossman: “All’inizio Jyn è quasi nascosta dall’attrezzatura delle Forze Speciali, ma pian piano i suoi abiti si assottigliano sempre di più perché simbolicamente sta rivelando la sua umanità. Alla fine del film vediamo solo la sua silhouette”.
Continua Dillon: “Jyn ha un look principale che la caratterizza ma c’è anche il look ‘Concho’ (una parola inventata dai filmmaker, che unisce il termine “coat” – cappotto – con “poncho”) in cui la vediamo durante la missione sulla Montagna Eadu. L’unico altro abito che indossa nel film è il travestimento sulla piattaforma di atterraggio imperiale. È un costume davvero bello composto dal casco dei mitraglieri imperiali, un visore mobile e una protezione sulla mascella”.
Nel disegnare il look di Saw Gerrera, interpretato da Forest Whitaker, Edwards voleva che esprimesse la sua nobiltà, come un re decaduto che rifiuta di accettare la sconfitta, e questa è stata una sfida interessante per i costumisti Dillon e Crossman.
“Saw assomiglia a un veterano stanco della guerra”, dice Crossman. “Ne abbiamo parlato con Gareth ipotizzando che fosse un re, un vecchio re. Quindi abbiamo creato una sorta di armatura medievale con una bandiera sulla schiena a mo’ di cappuccio e una protezione sulla spalla che gli conferisce l’aspetto di un re decaduto. Al di là di questi dettagli, il costume conserva le caratteristiche di Star Wars”.
Per creare il look di Cassian Andor, interpretato da Diego Luna, Dillon e Crossman hanno studiato le fogge militari dei vari periodi storici e dei film di Star Wars. “Cassian all’inizio è un agente segreto ribelle, quindi indossa la classica giacca con le maniche a righe con il grado”, dice Crossman. “Abbiamo pensato che sarebbe stato bello dotarlo di un parka per la missione sulle montagne di Eadu. Anche Han Solo indossava un parka in L’Impero Colpisce Ancora”.
Dillon aggiunge: “Cassian inoltre indossa la classica camicia aperta e sovrapposta di Star Wars come quella di Luke in Il Ritorno dello Jedi. Alla fine del film, come Jyn, lo vediamo ‘travestito’ da ufficiale imperiale”.
Diego Luna ha spiegato che è stata un’esperienza particolare, quella di comprendere le regole dei costumi di Star Wars. “Per esempio”, spiega Luna, “I bottoni non sono consentiti in Star Wars. Nessuno ci pensa, ma nessuno dei personaggi indossa bottoni. Come si attacca la roba? Resta un mistero!”
Per quanto riguarda il look di Bodhi, interpretato da Riz Ahmed, Edwards inizialmente lo ha immaginato con gli occhiali che poi sono diventati degli occhiali protettivi e con una tuta che Dillon descrive come “una sorta di imbragatura che ricorda l’abbigliamento di Dennis Hopper in Apocalypse Now”. Nel commentare il suo look, Riz Ahmed dice: “Il costume è interessante perché Bodhi all’inizio lavora per l’Impero, poi lo diserta. Tuttavia non cambia mai abbigliamento, non indossa mai gli abiti dei ribelli, ma si tiene il suo. Questo in parte riflette il ritmo serrato dell’azione del film: non c’è tempo di scegliere nuovi abiti!”.
Per creare il look di Galen Erso, interpretato da Mads Mikkelsen, Edwards ha chiesto a Crossman e Dillon di ispirarsi a Una Nuova Speranza e al personaggio di Luke quando il pubblico lo vede per la prima volta nella fattoria di suo zio. Dillon spiega: “Vediamo Galen all’inizio del film, in un momento in cui Gareth vuole presentare al pubblico l’affascinante mondo di Star Wars, dando subito agli spettatori la sensazione di trovarsi nell’universo che conoscono e amano. Gareth ha suggerito di ispirarsi al costume di Luke ma di realizzarne una versione più dark.” Crossman continua: “Ritroviamo la fattoria e la mitologia di Star Wars. Alla fine Mads ha una silhouette simile a quella di Luke ma con una giacca imbottita su toni più scuri dato che non volevamo farne una copia esatta”.
A proposito del look di Chirrut, Edwards voleva che fosse un abile arciere, infatti possiede una gamma impressionante di armi, fra cui una balestra che assomiglia a un fucile e un bastone che all’occasione diventa un’arma. Le armi di Chirrut sono nascoste sotto il suo abito in stile giapponese e quando vengono utilizzate in battaglia possono tornare indietro; completano il suo costume delle lenti a contatto blu con dei piccoli fori che limitano la vista di Yen. “Abbiamo deciso che le lenti sarebbero state blu, per renderle particolari”, dice Yen “e per creare un contrasto con i capelli neri”.
Per il look di Baze, Crossman e Dillon hanno preso i loro elementi preferiti di Star Wars come l’armatura parziale e la tuta, un look che è stato completato da un arsenale gigantesco che comprende un’enorme arma da fuoco e uno zaino pieno di munizioni. L’esperta di acconciature Lisa Tomblin ha ideato ciò che Jang Wen descrive come “un taglio di capelli alla Bob Marley”, completato dal trucco di Amanda Knight che gli ha sporcato il viso come quello di un soldato che non abbassa mai la guardia.
Il compito di ricreare il malvagio più famoso di tutti i tempi sembra più facile a dirsi e che a farsi. In fondo Darth Vader è uno dei personaggi più riconoscibili della storia del cinema mondiale contemporaneo. Tuttavia, per i costumisti Dillon e Crossman il compito non era poi così scontato come si potrebbe immaginare.
Dillon spiega: “I film originali presentano molteplici look di Vader, infatti in ogni film cambia qualcosa, come il suo casco o altro. I fan più accaniti riconoscono la differenza tra il casco di Una Nuova Speranza e quello di L’Impero Colpisce Ancora, anche se si tratta di differenze minime”. Il casco che Vader indossa in L’Impero Colpisce Ancora è più lucido di quello precedente ma dopo vari dibattiti in merito, Edwards ha deciso che preferiva la versione più opaca e cioè quella che appare per la prima volta in Una Nuova Speranza.
Crossman spiega: “Ci sono differenze che riguardano l’applicazione intorno al collo e osservando da vicino il viso di Vader in Una Nuova Speranza si vede una leggera cicatrice a forma di C. Abbiamo conservato la cicatrice e aggiustato un po’ le scanalature sulla sua faccia”. Crossman descrive il resto del costume “una riproduzione abbastanza fedele”, la cintura di Vader è identica a quella di Una Nuova Speranza, persino nei graffi. La copertura sul petto è di legno dipinto e ha i pulsanti.
Crossman e Dillon hanno creato un look unico anche per il Direttore Krennic, un look che lo distinguesse da Vader. Dillon spiega: “C’è un personaggio all’interno della Morte Nera di Una Nuova Speranza, che appare solo per un attimo ma che poi scopriamo che si chiama Yularen. Indossa una tunica bianca e abbiamo pensato che sarebbe stato perfetto nel ruolo di ‘cattivo’”.
“Abbiamo svolto delle ricerche” aggiunge Crossman, “e abbiamo scoperto che doveva essere un agente segreto. Quando è arrivato il copione e Krennic veniva descritto proprio come un agente segreto, abbiamo pensato che sarebbe stato consono fargli indossare una tunica bianca, anche perché avrebbe creato un contrasto perfetto con Vader”. A completare il look di Krennic c’è la sua pistola. Krennic è l’unico personaggio del film che ha una pistola, ma come spiega Mendelsohn, il Direttore Krennic non ha veramente bisogno di un’arma. “Immagino che quella pistola sia passata da una generazione all’altra”, commenta Mendelsohn. “È una potente arma automatica, che però Krennic non estrae spesso, non ne ha bisogno”.
Quando si ricrea qualcosa che risale a 40 anni prima, ci si chiede come poter utilizzare la moderna tecnologia digitale. E questo è il motivo per cui Gareth Edwards ha suggerito alla sua squadra creativa: “Fate come lo ricordate, non come era”. Questo riguarda per esempio gli stormtrooper. “Guardando bene gli stormtrooper si vede che hanno usato adesivi per i dettagli. Oggi però questo non funzionerebbe”, spiega Crossman. “Perciò abbiamo costruito caschi e costumi come li ricordano i fan, usando però dettagli tridimensionali. La differenza non si nota, a meno che non si sappia”.
Tuttavia, i costumisti volevano anche conservare l’autenticità dei caschi originali. “Abbiamo ricreato i caschi degli stormtrooper scolpendoli nel computer, sulla base della versione originale scannerizzata”, spiega Dillon. “E poi abbiamo notato che il casco era un po’ sbilenco perché originariamente era fatto di argilla e quindi era impossibile renderlo perfettamente simmetrico. Lo abbiamo un po’ aggiustato nel computer conservando la sua asimmetria per rendere omaggio al suo look originale”.
A parte gli stormtrooper, Edwards voleva dare ai fan qualcosa di nuovo e di intimidatorio. E così nascono i Death Troopers, con un design completamente nuovo, creato appositamente per Rogue One. Sono una élite di combattenti che accompagna Krennic ovunque vada. Mentre i costumi degli stormtrooper sono stati fatti per uomini che misurano oltre 1.75 metri, i Death Troopers sono più alti di 2 metri. “Sono molto più alti e più magri e i costumi sono più attillati rispetto a quelli dei normali stormtrooper”, dice Dillon. “Gareth voleva che trasmettessero un senso di paura dal momento che sono completamente neri e la loro silhouette è davvero minacciosa”.