Il potere della moda made in Italy: i dieci brand più famosi al mondo
La moda italiana è da sempre sinonimo di eleganza e ricercatezza nei dettagli: la lista dei marchi più celebri e conosciuti in tutto il mondo.
Vi è mai capitato di parlare con degli stranieri appassionati di moda e vederli allargare gli occhi di stupore e invidia quando svelate di provenire dall’Italia? Sorridetene: la moda italiana è uno dei vanti dell’industria del nostro paese e da sempre rappresenta l’Italia nel mondo grazie a marchi storici, capacità sartoriali oltremisura e soprattutto un’innegabile gusto distintivo, fatto di un gentile equilibrio tra eccesso e semplicità che si riscontra anche nelle collezioni più moderne dei nuovi nomi all’avanguardia.
La moda italiana e made in Italy, laddove continui ad esserlo, è estremamente potente nel mondo: i brand di lusso e fast fashion del nostro paese sono tra i prediletti degli stylist delle star e non hanno nulla da invidiare a storici marchi di moda inglesi o francesi, coi quali siamo nel bene e nel male sempre in competizione.
La lista dei dieci marchi di moda italiana più famosi del mondo, e anche più importanti, la trovate qui sotto.
Prada
Impossibile non nominare l’impero fondato da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli sul finire degli anni Ottanta, risollevando le sorti dell’azienda di famiglia della stilista milanese: sin dalla prima sfilata nel 1988, Prada è diventato il sinonimo di sperimentazione e rivisitazione del classico più tradizionale. L’ugly chic lo dobbiamo a lei, Miuccia Prada, che ha lanciato un filone presto copiato da moltissimi (e in maniera mai riuscita come la sua).
Armani
Il re della moda italiana Giorgio Armani compie 40 anni di carriera col suo marchio e festeggia con il progetto #Atribute che raccoglie la storia della casa di moda Armani, nata nel 1975. Parlare di Re Giorgio significa parlare di giacca e destrutturazione, volumi reinventati, e la<a href="“> moda anni Ottanta e Novanta al massimo dell’espressione creativa e stilistica.
Valentino
Un colore, il rosso Valentino, e un concetto di moda che travalica i confini per celebrare lo stile supremo di un’eleganza davvero senza tempo: Valentino Garavani, classe 1932, fonda il marchio nel 1957 e qualche anno dopo dà il via ad una carriera stellare di abiti e design, terminata nel 2007 con l’addio alla direzione creativa. Cinquant’anni di sogni (e sassolini tolti) che senza di lui non avrebbero avuto modo di esistere.
Gucci
Impero del lusso sorto da una pelletteria fiorentina, Gucci ha attraversato un secolo di storia della moda italiana tra cambi di direttori creativi, abbandoni lampo e nuove promesse su cui scommettere. Punti forti del marchio restano sempre gli accessori e le borse Gucci, veri e propri cult per chi ama la pelletteria di altissimo livello.
Versace
Gianni Versace ci ha lasciati troppo presto per destino crudele ma il marchio a suo nome, governato dalla sorella Donatella, non ha mai smesso di farsi amare: dalla creatività fiorente e meravigliosa degli esordi di Gianni ci si è assestati su una femminilità sensuale, testimonial vera del marchio Versace in grado di conquistare di volta in volta le passerelle e le grandi star di Hollywood.
Dolce & Gabbana
Sempre pronti alla polemica, che sia di natura creativa o di politica sociale, Domenico Dolce e Stefano Gabbana rappresentano l’essenza del Sud Italia nel mondo grazie a collezioni frequentemente ispirate ai topoi della cultura italiana dal sapore retrò. Maestri nella conquista del mondo grazie a sane dosi di audacia e sfacciataggine, specialmente per le collezioni femminili, i due stilisti tengono alto il nome dell’Italia sin dagli anni Novanta.
Roberto Cavalli
Animalier, stampe, patchwork: i tre capisaldi di Roberto Cavalli sono tutti qui e sono ancora quelli che sostengono la fiorente attività del marchio fondato sul finire degli anni Sessanta dallo stilista fiorentino. Negli anni Novanta la collaborazione con Eva Düringer, seconda moglie di Roberto Cavalli, dà la spinta definitiva alla crescita del marchio con l’apertura dei primi monomarca in giro per il mondo.
Emilio Pucci
L’azienda di moda del marchese fiorentino Emilio Pucci nasce quasi per caso nel 1950 con un monomarca a Capri, dove lo stilista nobile disegna capi caratterizzati da un uso sapiente e innovativo del colore, delle stampe tanto in voga all’epoca ma soprattutto del drappeggio dei tessuti. Pioniere della moda italiana e tra i primi a sfilare nell’edizione inaugurale del moderno Pitti Immagine, inventò lo “sportswear”.
Moschino
Franco Moschino è stato l’enfant terrible della moda italiana e, come Versace, è scomparso troppo presto (nel 1994). La sua concezione della creatività e della moda, dissacrante e ironica fino all’estremo, è rimasta a tutt’oggi senza eredi reali, altrettanto potenti, nonostante il marchio sia stato affidato all’americano Jeremy Scott.
Max Mara
Il gruppo Maramotti di Reggio Emilia significa una cosa sola: eleganza sobria. Il tutto riassunto nel capo principe della casa di moda italiana, il cappotto cammello, prototipo di genialità sartoriale a servizio della tradizione più classica.