Stilisti
Parigi Haute Couture, Zuhair Murad rinnova la fiaba della principessa contemporanea
Zuhair Murad segue la scuola libanese capitanata da Elie Saab e rilegge la tradizione con scelte sartoriali intense, ampio uso di brillanti e finalmente una couture degna di questo nome.
L’ultimo giorno delle sfilate di Parigi Haute Couture chiude in bellezza: a risollevare dalla delusione del nonsense di Jean Paul Gaultier dal quale ci si aspettava qualcosa di strepitoso, e dalla collezione dejà-vu-con-riserva di Valentino Couture arriva la sfilata della primavera estate 2015 di Zuhair Murad, lo stilista della scuola libanese (sempre sia lodato Elie Saab) che aiuta a farci riconciliare definitivamente con l’alta moda parigina, un po’ deludente in questa sua ultima edizione.
Per Zuhair Murad la donna della primavera estate 2015 è fatta di intense sfumature pastello e ardite costruzioni sui lunghissimi abiti fruscianti di chiara ispirazione fiabesca; ma è anche una donna più pratica, in grado di sfoggiare una giacca strutturata a mo’ di top sulla gonna fluttuante.
Zuhair Murad sembra fare un riassunto di molte tendenze che abbiamo visto sulle passerelle della haute couture e riconsegnarcele secondo la sua particolare interpretazione della principessa contemporanea: i colori pastello, i ricami, i brillanti, le lunghezze, ma anche svelti abitini corti assolutamente deliziosi che non faticheremo a vedere in qualche photocall nei prossimi mesi.
Zuhair Murad a Parigi Haute Couture, la collezione primavera estate 2015
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Ci piace
Da Zuhair Murad funzionano gli abiti corti ricchissimi di ricami, le linee morbide delle gonne rese audaci da spacchi vertiginosi e l’incredibile costume ricco di frange incrostate di brillanti, come una piccola tutina anni Settanta; la palette dei colori è azzeccata e davvero suggestiva, con un delicato giallo pallido, un avorio, due punti di azzurro (uno chiaro e uno scuro), e una serie di grigi e rosa pesca davvero suggestivi.
Non ci piace
L’alta moda della primavera estate 2015 di Zuhair Murad riassume le tendenze, quindi sembra pescare qualcosa qua e là troppo facilmente: l’influenza di Elie Saab è talmente evidente da risultare a volte imbarazzante, come se Murad non riuscisse a staccarsi dalle creazioni del predecessore e ne copiasse spudoratamente le ispirazioni senza coglierne l’essenza (perché per fortuna ci mette del suo).
A volte l’eccesso di brillanti è talmente forte che bisogna ricordarsi che è di Couture che stiamo parlando, altrimenti potrebbe sembrare davvero eccessivo: persino per Jennifer Lopez, che dello stilista ha sfoggiato diversi capi nel corso degli anni.