Fashion news
Lavoro in nero a Milano Moda Uomo, indagano Asl e Procura
Rilevate nuove irregolarità nei contratti e nella sicurezza degli operai: la Asl e la Direzione territoriale del lavoro trasmettono la loro inchiesta alla Procura di Milano.
A Milano Moda Uomo il nero non si porta solo in passerella: stando a quanto svelato da un’inchiesta congiunta della Asl milanese e della Direzione territoriale del lavoro, anche il lavoro nero è stato di tendenza durante la settimana della moda uomo milanese.
Le indagini hanno rilevato numerose irregolarità sia nei contratti di lavoro sia nella sicurezza degli operai impegnati ad allestire fisicamente e tecnicamente le strutture delle passerelle di Milano: il plico della documentazione è stato trasmesso alla Procura di Milano che dovrà accertare la responsabilità penale delle società.
[img src=”https://media.fashionblog.it/c/cd5/110500914.jpg” alt=”Berlusconi Mills Trial Resumes In Milan” height=”396″ title=”Berlusconi Mills Trial Resumes In Milan” class=”aligncenter size-full wp-image-190462″]
Se nelle scorse edizioni le multe avevano colpito la Moda Donna, con controlli che avevano sanzionato per 57mila euro oltre 70 imprese impegnate nei montaggi delle strutture delle sfilate, stavolta le indagini sono partite dalla moda uomo con quattro interventi straordinari che hanno interessato gli allestimenti di alcuni dei brand presenti alla fashion week milanese appena conclusa.
I marchi di moda che hanno ricevuto le visite degli ispettori del Dipartimento di Prevenzione della Asl sono stati Versace (per due volte), Neil Barrett e John Richmond. In tutti e quattro gli interventi sono state riscontrate diverse irregolarità e nei casi di Versace e Neil Barrett le società che si occupano degli allestimenti sono state multate per 8mila euro complessivi, dato il mancato rispetto delle elementari norme di sicurezza disciplinate in Italia dalla legge 626: Repubblica Milano ha riportato gli stralci dell’indagine della Asl milanese relativi alle sanzioni per questi primi due marchi.
In entrambi i casi hanno riscontrato «gravi rischi per i lavoratori, legati alla scarsa sicurezza degli impianti elettrici di cantiere», che lavoravano a contatto con «impianti ad alto voltaggio, privi di messa a terra». Nel caso di Neil Barrett gli ispettori mettono a verbale: «Si è accertata la mancata predisposizione di misure di prevenzione» per i lavoratori addetti al montaggio di un tendone, «che operano a oltre 7 metri di altezza senza protezioni»
È andate peggio alla società che si è occupata dell’allestimento della sfilata di John Richmond, multata per l’utilizzo di operai senza alcun contratto regolare e addirittura, in un caso, clandestini; Saverio Moschillo, patron del brand, ha rilasciato una dichiarazione dove smarca completamente il marchio John Richmond dall’appalto per l’allestimento:
Non abbiamo alcun rapporto con questi lavoratori. L’allestimento di base della location, così come quello della passerella, dipende da aziende a cui ci affidiamo, ma su cui non abbiamo possibilità di controllo.
Soddisfatta di queste nuove indagini Susanna Cantoni, capo del dipartimento di Prevenzione della Asl milanese: le sanzioni hanno superato complessivamente i 40mila euro e non si escludono nuovi controlli futuri.
Fa piacere il fatto che in autunno, a una nuova verifica sulle sfilate della moda femminine, molte aziende si fossero messe in regola. Quanto rilevato la scorsa settimana alle sfilate maschili, invece, è molto negativo e ci spinge a programmare controlli per il futuro con impegno sempre maggiore
Via | Repubblica