Abbigliamento
Moda, stilisti e brand: top e flop del 2014
Da Moschino a Dior, da Valentino a Scervino, ecco tutti i top e i flop della moda 2014…
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Per un anno che inizia ce n’è un altro che volge al termine, il 2014 ci ha regalato tante emozioni che è bello mettere a fuoco e ripercorrere insieme per vedere tutto ciò che di positivo e di negativo abbiamo visto negli ultimi 12 mesi. Quali sono i top e i flop del 2014 nel mondo della moda? Quali stilisti ci hanno fatto sognare e quali invece hanno deluso le nostre aspettative?
TOP
Oscar de la Renta
Oscar de la Renta è morto da qualche mese lasciando un vuoto incolmabile, come tutti i grandi artisti ci ha salutato con una grande collezione, le sue “creature” ci terranno compagnia per sempre.
Ermanno Scervino
Eleganza, attenzione per i dettagli (senza perdere la visione d’insieme), duro lavoro e voglia di vestire le donne, sono queste le caratteristiche che rendono Ermanno Scervino uno dei designer migliori dell’anno, le sue collezioni non deludono mai, si rivolgono a noi donne normali e lo fanno in modo perfetto.
Alexander Wang
Alexander Wang è giovanissimo, geniale, umile e capace di reinventarsi, oltre a portare avanti il suo marchio, si occupa anche di Balenciaga e quest’anno ha anche firmato la linea cheap di H&M…
Valentino
Tenere le redini di un marchio come Valentino è difficile, i confronti sono dietro l’angolo così come gli “epic fall”, Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli sono bravi, vanno avanti a testa bassa cercando di migliorarsi proponendo una femminilità romantica e delicata.
Victoria Beckham
È già da parecchi anni che Victoria Beckham non ha più niente da dimostrare e devo dire che le sue collezioni migliorano di anno in anno. Quest’anno ha vinto, meritatamente, il Best Designer Brand ai British Fashion Awards 2014.
Giambattista Valli
La sua idea di donna è elegante, femminile ma anche frou frou, ironica e sbarazzina, Giambattista Valli è bravissimo e anche quest’anno le sue collezioni sono state un inno al made in Italy.
Givenchy
Riccardo Tisci è entrato negli “anta”, quest’anno ha compiuto 40 anni, questo giovane ragazzo nato a Taranto e rimasto orfano da ragazzino è uno dei massimi esponenti della moda internazionale, è geniale, folle e irriverente, ci racconta una femminilità audace e un po’ dark, ma sempre romantica!
FLOP
Moschino
La collezione con le Barbie, Spongebob, gli accessori ispirati a McDonald’s sono quanto di più brutto è stato visto quest’anno. Moschino è un marchio con una storia pazzesca alle spalle fatta di ironia e romanticismo, da quando Rossella Jardini ha lasciato il posto a Jeremy Scott si è perso tutto.
Karl Lagerfeld
Karl Lagerfeld è un grande stilista e questo nessuno vuole metterlo in discussione, arriva un momento in cui il “faccio tutto io” non solo non funziona ma diventa stantio, noioso e ripetitivo, come il suo gatto Choupette.
Gucci
Le inchieste di Report mettono in luce aspetti poco belli delle case di moda, quello che però colpisce di più non sono tanto le cose che vengono fuori, quanto la poca voglia di prendersi le proprie responsabilità anche dopo che il vaso di Pandora è scoppiato.
Moncler
Per Moncler vale lo stesso discorso fatto per Gucci, bisogna prendersi le proprie responsabilità senza arrampicarsi sugli specchi o cercare giustificazioni. È molto più corretto prendere atto dei propri errori, riorganizzare il bilancio e andare avanti con un cambio di rotta, tra l’altro con i prezzi a cui vendono i loro piumini potrebbero trattare le oche decisamente meglio.
Dolce & Gabbana
Dolce & Gabbana sono geniali, il problema è che a volte esagerano… hanno esagerato usando i simboli religiosi come decorazioni, a mettere il “cuore di Gesù” dentro il tacco delle scarpe e anche con questi omaggi alla Sicilia… si potrebbe passare alla Calabria adesso, no?
Raf Simmons & Dior
Raf Simons è sicuramente un bravissimo stilista solo che da Christian Dior non funziona… lui non brilla e la Maison francese ha perso la magia e il fascino delle mise haute couture. Le sue collezioni sono deludenti, ridateci John Galliano.
Louis Vuitton & Nicolas Ghesquière
Sostituire Marc Jacobs era difficile, anzi difficilissimo, ma superato l’entusiasmo iniziale occorre prendere atto del fatto che anche Louis Vuitton, come Dior, ha perso molto in questo giro di poltrone… spero che la griffe francese trovi il coraggio di aggiustare il tiro, con o senza Ghesquière.