Fashion news
Frida Giannini via da Gucci con un mese di anticipo
Il divorzio da Gucci e Frida Giannini è arrivato prima del previsto, il prossimo venerdì la designer potrebbe lasciare la griffe…
Il divorzio tra Gucci e Frida Giannini arriva prima del previsto. Secondo le notizie ufficiali la Giannini avrebbe dovuto abbandonare il timone di Gucci a febbraio, dopo le sfilata autunno inverno 2015 – 16 della moda uomo e donna. I vertici Gucci però hanno deciso che non vogliono più aspettare ed hanno chiesto a Frida Giannini di andare via con un mese di anticipo, cioè venerdì 16, una data che, di fatto, la esclude anche dalla presentazione della collezione maschile prevista per il 19 gennaio al Milano Moda uomo.
Siamo di fronte ad una vendetta trasversale dell’azienda o ad un reale bisogno di riorganizzazione interna? Programmare le prossime strategie e prendere decisioni cruciali, con un importante ex dipendente seduto ancora alla sua scrivania è difficile, così come lo è organizzarsi con gli altri collaboratori. Per dare nuovi incarichi e nuove responsabilità è meglio che il vecchio capo sia già fuori dai giochi e, pazienza, se si deve mandare via con poco tatto.
Secondo i rumors del sito Wwd pare che i proprietari di Gucci vogliano dare la direzione artistica a Alessandro Michele, il braccio destro di Giannini che è anche il capo della divisione accessori, un modo per “giocare in casa” e, al contempo, rilanciare anche gli accessori. Gucci è un marchio che non ha mai cercato i grandi nomi, il giro di valzer delle poltrone non gli è mai interessato, preferisce far crescere i designer più promettenti e poi promuoverli al momento giusto. La stessa Giannini è diventata direttore artistico della griffe in questo modo, quando nel 2004 Domenico De Sole e Tom Ford lasciarono la griffe, i manager “pescarono” dall’interno tre giovani fuoriclasse: Alessandra Facchinetti (capo del design), Frida Giannini (responsabile del ready-to-wear donna ) e John Ray (responsabile accessori e menswear).
In giornata si attendono le dichiarazioni ufficiali di Gucci ma, qualcosa mi dice, che non ci sarà un addio struggente alla Marc Jacobs (da Vuitton) o Jean Paul Gaultier (da Hermes), speriamo almeno che non si arrivi in tribunale come è stato per Balenciaga e Nicolas Ghesquière.
© Foto Getty Images – Tutti i diritti riservati
(s.v.)
Gucci, la coppia Frida Giannini e Patrizio Di Marco dice addio alla maison
(Aggiornamento 12 dicembre 2014)
E’ forse uno dei più grandi addii degli ultimi anni. Frida Giannini, direttore creativo di Gucci, e Patrizio Di Marco, ceo della società e suo compagno nella vita, lasceranno la maison. A darne l’annuncio ufficiale è Kering con una nota in cui si comunica che l’ultima collezione della designer sarà presentata il 25 febbraio 2015 e sarà la collezione donna per l’autunno inverno 2015-2016.
Desidero ringraziare Frida per la sua straordinaria passione, dedizione e per il suo contributo alla storia di Gucci è stata l’unico direttore creativo di Gucci per quasi un decennio. Questo è un risultato davvero notevole considerando il livello di responsabilità enorme come supervisore di tutti gli aspetti relativi al prodotto ed all’immagine per un marchio così globale durante un periodo di tempo così lungo.
Ha salutato così Frida Gianni, Francoise-Henri Pinault, presidente e Ceo del gruppo Kering. Nonostante le belle parole, il sospetto è che questo sia un licenziamento di gruppo e non uno spontaneo addio. Chi sarà il successore? Purtroppo non si sa ancora. Il gruppo deve ancora selezionare un potenziale candidato, mentre c’è già il nuovo ceo.
Si tratta di Marco Bizzarri, che lavora in Kering dal 2009 e ha già ricoperto questo ruolo in Bottega Veneta e dall’aprile di quest’anno ha ricoperto il ruolo di Ceo della divisione ‘Luxury-Couture & Leather Goods’ di Kering, ruolo che lo stesso Pinault ricoprirà ora ad interim fino alla nomina di un nuovo responsabile.
Che cosa è successo? Si rompe così un amore che dura da più di 12 anni. Le cause purtroppo non si sanno. Certo, si sospetta che qualcosa si sia incrinato tra i vertici Gucci e quelli Kering, soprattutto perché quest’anno i ricavi della maison fiorentina sono stati in ribasso. La crisi ha colpito davvero tutti, anche il mondo del lusso.