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Abbigliamento

Non solo piumini per l’inverno: il freddo si può affrontare anche con capi cruelty free

I consigli di Blogo per vestire in inverno con capi cruelty free che ci proteggono dal freddo e sono trendy e alla moda

La moda e l’etica non sempre vanno d’accordo, quello che è accaduto tra Moncler e Report è solo uno dei tanti casi di questo tipo, in realtà nella maggior parte dei casi queste barbarie, purtroppo, sono la prassi. La moda è fatta di pelle, pelliccia, piume e seta, questi materiali sono tutti di origine di animale, in alcuni casi ne comportano la morte, in altri terrore, dolore, disagio e poi (quando non si possono più sfruttare) la morte, sono cose che sappiamo ma a cui cerchiamo di non fare caso perché le borse di pelle sono belle, i piumini caldi e la seta elegante e raffinata.

La moda non guarda in faccia i diritti dei lavoratori, figuriamoci quelli degli animali, secondo me è ridicolo indignarsi giusto il tempo dello scandalo per poi tornare alle abitudini di prima o ancora peggio far finta di non sapere. Una delle cose più importanti della vita è la consapevolezza, scegliere sapendo cosa stiamo prendendo e anche cosa stiamo escludendo, scegliere con cognizione di causa.

Dopo il servizio di Report molto probabilmente nessuno avrà voglia di sfoggiare piumini quest’inverno, ne della griffe in questione ne di altre, ma quali sono le alternative per proteggersi dal freddo? Quali sono i materiali che possiamo indossare e possiamo veramente considerare cruelty free?

Ecco un piccolo aiuto per capire quali sono i materiali utilizzati di solito e quali le alternative cruelty free:

  • La lana viene fatta tramite la tosatura delle pecore. La lana non ormai non viene più prelevata a mano ma tramite dei macchinari automatici, se l’animale si sposta o è fuori misura si può fare male. Le barbarie possono essere anche più crudeli, se volete saperne di più documentatevi. Le alternative alla lana sono: velluto, microfibre, pile, ciniglia, caldo cotone e cotone felpato.
  • Da evitare anche pelle, pelliccia, camoscio, cuoio e nappa. Non illudetevi che solo i pellami esotici (coccodrillo, pitone, struzzo ecc…) comportano la morte dell’animale, la catena alimentare e quella dell’abbigliamento scorrono parallele purtroppo. Qualche tempo fa Stella McCartney ha creato un video in cui spiega questa incredibile contraddizione e il motivo per cui lei ha scelto solo una moda naturale, eco & animal friendly. I sostituti della pelle sono tanti: ci sono i materiali sintetici come alcantara, lorica, vegetan, la finta pelle (o ecopelle) e la pelliccia ecologica (anche quella presente nei risvoltini degli stivali, nei cappucci delle giacche ecc).
  • Per quanto riguarda le piume d’oca sappiamo benissimo come vanno le cose e quali violenze debbano subire le povere oche, i piumini però possono essere fatti anche con altri materiali alternativi che sono i seguenti: fibrefil, Ingeo o Biosoft tratte dal mais e tencel che sono tratte dal legno.
  • Per finire abbiamo la seta che è ricavata dal bozzolo prodotto da bachi da seta, le alternative ecologiche sono cupro, viscosa e satin di cotone.

Ma allora cosa possiamo indossare per proteggerci dal freddo? I piumini che non contengono piume ma materiali sintetici possono andare bene, così come i cappotti non di lana, magari fatti in velluto, microfibra, ciniglia o cotone felpato, che è davvero molto bello. Via libera anche ai capi in ecopelle che all’interno possono avere anche un rivestimento in cotone felpato o in pile che mantiene al caldo, ma con stile.

In generale dobbiamo cercare di non ossessionarci, se vogliamo acquistare un cappotto di lana facciamolo pure, magari cerchiamo aziende che garantiscano il rispetto degli animali e poi trattiamo bene il nostro capo, rispettiamolo e cerchiamo di farlo durare quanto più è possibile. L’ingiustizia nei confronti degli animali è soprattutto nell’abuso e nello spreco, che purtroppo di norma vanno a braccetto con il fashion business.

Brand per shopping cruelty free

Stella McCartney: collezioni 100% cruelty free
Alabama Chanin: moda sostenibile, biologica, e riciclata
Beyond Skin: brand specializzato in scarpe vegan
Bourgeois Boheme: produce capi a base di canapa e materiali organici certificati
Loomstate: marchio specializzato in capi in cotone biologico 100%
Matt e Nat: un marchio che non fa uso di prodotti e sottoprodotti animali
Moo Shoes: scarpe, accessori e abbigliamento cruelty free
Vaute Couture: un haute couture 100% vegan (amatissimo da Ellen Degeneres, Emily Deschanel e Alicia Silverstone)

Potete consultare il sito fashionandveg dove trovate un elenco sempre aggiornato di marchi, piccole realtà artigiane e atelier che producono capi cruelty free.

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