Moda Donna
La sfilata di Louis Vuitton a Parigi tra ciniglia barocca, stampe e pizzi contemporanei per la primavera estate 2015
La stagione calda secondo Nicolas Ghesquière è stampata a colori forti e linee decise, senza mezze misure: anche di giudizio.
C’era molta attesa per la seconda collezione di Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton, dopo il debutto strepitoso dell’autunno inverno 2014-2015 presentato sulle passerelle della scorsa Paris Fashion Week con un ritorno deciso ed elegante alla pulizia di linee semplici e di sicuro effetto.
Altrettanto non si può dire della sua collezione primavera estate 2015, presentata a Parigi nell’ultimo giorno della Settimana della Moda francese che ha visto susseguirsi una quantità indicibile di sfilate negli ultimi nove giorni. Duole dirlo, duole proprio tanto, ma la primavera estate 2015 di Louis Vuitton immaginata e disegnata da Nicolas Ghesquière è ben lontana dall’approccio delicato ma deciso che il nuovo direttore creativo del marchio francese di lusso aveva approntato per la sua prima collezione.
Le stampe eccessive con telefoni e macchine non sono divertenti, ma appaiono dozzinali su tessuti che sembrano emergere dagli scarti di un magazzino in svendita dei fondi finali. Se gli abitini in bianco traforato appaiono quasi come un richiamo ad altri vestiti che abbiamo visto in numerose Fashion Week (il traforo viene da Laura Biagiotti, la forma morbida stretta in vita è di derivazione Balmain e Roberto Cavalli) e passano la sufficienza grazie all’abbinamento con i bellissimi stivali alti, rispolverare la ciniglia è stata la ferale su una collezione che non solo non convince, ma non riesce a sollevare Louis Vuitton (e più di tutti Nicolas Ghesquière) dall’impressione del passo falso.
Noi della redazione di Fashionblog siamo rimaste particolarmente sbigottite da questa collezione primavera estate 2015 di Louis Vuitton disegnata da Nicolas Ghesquière. Ci aspettavamo grandi cose dal nuovo direttore creativo, visto l’esordio, ed eravamo quasi certe che non ci avrebbe deluse.
Louis Vuitton sfila a Paris Fashion Week, collezione primavera estate 2015
Invece, come abbiamo avuto modo di commentare, questa scelta stilistica non ha senso ed è davvero a ribasso delle quotazioni di lusso che da sempre sono l’epitome di Louis Vuitton. La collezione presentata a Parigi è cheap senza avere l’ironia di un Moschino primo periodo (che non a caso coniò il cheap&chic), è ugly senza l’originalità di una Prada e manca della levità onirica di un Marc Jacobs. Molti la esalteranno comunque, le fashioniste faranno a gara per accaparrarsi i pezzi più accessibili, le vip indosseranno i capi in ogni caso contribuendone alla fama: a noi restano da salvare il cappottino doppiopetto, la giacca blu sul denim scuro dei pantaloni, l’abitino in pelle rossa, gli stivali al ginocchio e un paio di borse assolutamente fantastiche. Un po’ troppo poco per una collezione di Louis Vuitton che prometteva grandi sogni.