Accessori
Accessori per la primavera estate 2015 da Milano Moda Donna, il meglio e il peggio del quinto giorno
In una giornata ricchissima di sfilate importanti e spunti particolari, quali sono stati gli accessori della primavera estate 2015 che hanno conquistato il cuore di Fashionblog? E quali quelli che non ci sono piaciuti affatto?
La domenica della Milano Fashion Week, quinto giorno di sfilate, è stata una giornata ricchissima di sole -come si può vedere dal nostro articolo sullo street style c’era una luce davvero speciale nelle strade meneghine- e alcuni spunti interessanti per quanto riguarda il mondo degli accessori per la primavera estate 2015: tra borse, scarpe, occhiali, gioielli non è mancato alcun dettaglio per il completamento degli outfit da passerella, a dimostrazione che sono spesso proprio gli accessori a rendere indimenticabile un abito.
Nelle collezioni che hanno sfilato nel quinto giorno di passerelle, ovvero Massimo Rebecchi, Marni, Salvatore Ferragamo, Laura Biagiotti, John Richmond, Trussardi, Au Jour Le Jour, Anteprima, Simonetta Ravizza, MSGM e i fuori calendario (ma chissà come mai sempre presenti nonostante le polemiche che amano portarsi dietro) Dolce & Gabbana, abbiamo visto davvero tanti spunti più o meno riusciti su cosa indossare per completare un abito.
Ci piace
Pollice su per gli stivaloni sportivi eccessivi e colorati di Au Jour Le Jour, davvero particolari: non per tutte, ma per chi ama l’eccesso dell’accessorio sono davvero perfette e per tutte le stagioni. Altrettanto piacevoli le scarpe della sfilata di Laura Biagiotti, complemento azzeccato di una collezione ricca di colore finalmente primaverile, e i sandali puliti visti da MSGM. Sul versante borse, ben riuscite quelle tradizionali in colori saturi di Trussardi e le ampie bag bicolore/tricolore di Marni, che fanno venir voglia di tentare l’investimento.
Non ci piace
Tra le cose che non ci sono piaciute non possono mancare i sandali di pelliccia di Simonetta Ravizza, assolutamente improponibili per una primavera estate. Perplessità anche di fronte ai tronchetti simil ortopedici di Trussardi con tacco grosso in legno e para di gomma, forse comodi ma esteticamente poco appetibili (peccato, perché i colori meritavano), e ai platform metallici con zeppa para bianca visti da Massimo Rebecchi e su altre passerelle, bocciati un po’ ovunque senza pietà perché sgraziati. Premio ugliness chic, ma sempre bruttine restano, le calzature presentate da Marni nella sua collezione: va bene il gusto dell’architettonico ma i tacchi scultura sono un’altra cosa.
Il meglio del quinto giorno – accessori