Accessori
Gli accessori della primavera estate 2015 nel terzo giorno di sfilate di Milano Fashion Week: in & out
Cosa ci ha conquistato e cosa invece ci ha fatto venire voglia di non averlo mai visto sulle passerelle milanesi di venerdì 19 Settembre?
La Milano Fashion Week è una fucina continua di ispirazioni più o meno riuscite nel campo degli abiti, con punte di eccellenza che emergono facilmente in un’edizione che in tutta sincerità sembra un po’ sottotono: sarà la crisi economica, sarà il caos delle sfilate che sono cambiate fino all’ultimo secondo, ma obiettivamente siamo in difficoltà nel definirla moda primavera estate 2015 vista la quantità di tonalità scure e tessuti pesanti sfoggiati sulle passerelle.
Se nei primi due giorni abbiamo assistito a qualche eccesso gratuito di troppo (Jeremy Scott per Moschino, parliamo di te: e dire che il debutto con la Fast Fashion di Febbraio ci era anche piaciuto, prima che ci venisse la nausea di fronte all’ennesima cover con le patatine fritte) e ad un generale senso di scoramento di fronte alle palette di colori presentate, nel terzo giorno di sfilate di Milano qualche piccolo sussulto di autentico stile ci ha permesso di risollevare egregiamente le sorti degli accessori presentati sulle passerelle di questa settimana della moda.
Ci piace
Inutile girarci troppo intorno: le borse a mano e le ampie pochette morbide di Aigner ci hanno fatto letteralmente innamorare in una sequela di pellami da sogno e tonalità davvero da bella stagione, come il bellissimo ametista che persino una fissata coi toni neutri come me potrebbe azzardare con piacere. Altrettanto apprezzate le affascinanti e minimali realizzazioni di Tod’s, tra cui un interessante realizzazione in bicolore assolutamente ben riuscita. Sull’altro versante si collocano alcune delle proposte di Versace, che fa centro con i modelli più basic rivisitati in colore pastello, e le borse rigorose con angoli rinforzati di Philippe Plein.
Tra gli accessori ci hanno conquistate i favolosi occhiali da sole Seventies di Giamba, che sembrano davvero emergere da un film dell’epoca.
Il meglio del terzo giorno – accessori
Ottima performance per le scarpe con gli stiletti metallici di Aigner, le platform solide e cupe di Giamba e quelle più leggere di Les Copains, i tacchi sagomati a onda di Versace, una vera zampata di focus sulle scarpe. Tra i flat, bello il metal a specchio dei sandali di Blumarine con tacco rivestito.
Non ci piace
I turbanti di Missoni: ancora foulard effetto Sahara quando sarebbe bastata una legatura più da signorina hippie? Non ci hanno esaltate le miniborse squadrate di Ermanno Scervino, nonostante la collezione ci sia piaciuta moltissimo (non perdetevi il racconto live). Anche gli stivali da squaw di Etro ci hanno lasciate perplesse: va bene che l’estate 2014 è stata fredda, ma non vi sembra di esagerare? Poco affascinanti anche le platform pesanti di Sportmax, in grado di ammazzare completamente il senso di leggerezza trasmesso dagli abiti.
Il cappello di paillettes di Marco De Vincenzo vince il premio del pollice verso profondissimo: è questo l’accessorio peggiore del terzo giorno di sfilate di Milano.