Celebrity
Festival di Venezia 2014, gli uomini sul red carpet del 2 Settembre
E il settimo giorno il dio della moda calato a Venezia 71 si riposò. O quasi.
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Archiviata la boa della prima settimana di Mostra del Cinema di Venezia, si potrebbe quasi cominciare a fare un bilancio parziale, sicuramente prematuro, dei look degli uomini visti sul red carpet: la tendenza è quella di dividersi tra i due poli ben distinti dell’eleganza tradizionale, fatta di smoking e camicia bianca, e l’informalità del “non importa se è un tappeto rosso, la cravatta non la metto”, che suggella l’approccio più casual e sportivo decisamente meno da red carpet con tutti gli effetti che si possono vedere.
E anche il red carpet del settimo giorno del Festival di Venezia si adegua a questo doppio binario per i look degli uomini: si passa da Davide Ferrario in total black, che abbiamo più volte stigmatizzato ma piace moltissimo perché forse considerato facile da gestire (e non lo è, credeteci) e , all’eleganza spiccata di Nils Westblom, Roy Andersson e Holger Andersson alla première del film A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existence, tutti e tre in asciutti smoking d’ordinanza corredati da papillon da manuale, perfetti per la prestanza fisica dei tre possenti vichinghi del cinema.
Festival di Venezia 2014, uomini sul red carpet: settimo giorno
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Tutto il contrario dei maschi del red carpet di Fires On a Plain, che probabilmente pensavano di avere una riunione in ufficio da un momento all’altro e volevano essere pronti all’evenienza: bocciato il tentativo di smoking di Lily Frank, per dei pantaloni davvero troppo corti anche per lui, mentre il collega di film e compositore Chu Ishikawa ha sfoggiato una cravatta regimental che nemmeno nei peggiori incubi degli anni Settanta era contemplata.
Per non parlare di Hong Sangsoo alla première di Hill Of Freedom, praticamente mascherato da Sampei il pescatore con tanto di cappellino di paglia.
Fuori dal red carpet delle première ma vero maestro di stile Clive Owen in completo blu di Giorgio Armani, assolutamente perfetto, mentre un po’ più impacciato Miguel Angel Munoz in doppiopetto sempre Armani, grande trend della stagione fredda in arrivo.
L’unico a salvarsi per aver azzeccato le proporzioni dell’abito scuro, il look in generale, i dettagli e l’approccio è l’attore Yusaku Mori, semplicemente preciso in ogni piccolo particolare del suo smoking da red carpet. Perché possiamo fare gli originaloni quanto volete, ma un tappeto rosso è un tappeto rosso e va decisamente onorato con il massimo dello stile. O no?