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Ralph Lauren vince la causa di plagio contro la Fratelli Martinelli Textile
La casa di moda americana aveva accusato l’azienda bergamasca di plagio nei confronti del logo con il giocatore di polo a cavallo: la sentenza è arrivata dopo tre anni.
Logo troppo somigliante, anzi, a quanto pare autenticamente plagiato da quello con il celeberrimo giocatore di polo in sella al suo cavallo: con questa motivazione e la conferma dell’accusa di contraffazione, il Tribunale di Milano nella Sezione specializzata in materia d’impresa ha condannato l’azienda bergamasca Fratelli Martinelli Textile nella causa che la casa di moda americana Ralph Lauren aveva intentato verso la compagnia italiana con l’accusa di plagio nel disegno del logo.
Un trionfo per gli americani di Ralph Lauren (assieme ai bolognesi di Rl Fashions Of Europe, che gestisce la commercializzazione dei capi e dei prodotti del marchio simbolo stelle&strisce), una mazzata per l’azienda tessile bergamasca, che si troverà a pagare oltre 8000 euro di spese processuali e ben 75mila euro di risarcimento danni, oltre al divieto di utilizzare in futuro il marchio incriminato.
E dire che le cose sembravano essere state fatte tutte a debito modo dalla Fratelli Martinelli Textile durante la registrazione del logo, avvenuta nel marzo 2011 previo deposito ad ottobre 2010, seguendo le regole che definiscono la “Classificazione di Nizza” per l’utilizzo e il deposito dei marchi registrati: il logo, che rappresenta(va) un uomo in sella ad un cavallo impegnato a giocare a polo, è effettivamente simile a quello di casa Ralph Lauren, e proprio su questa base è iniziata la causa di plagio e contraffazione nel novembre 2011.
A quanto pare anche il giudice ha ravvisato un’eccessiva somiglianza del cavaliere della Fratelli Martinelli Textile con il giocatore di polo di Ralph Lauren, emettendo una sentenza che è stata depositata il 19 Agosto 2014 e che condanna l’azienda italiana al cambio di logo.
Non è la prima volta che il marchio americano di Ralph Lauren si trovi a difendere con veemenza il proprio logo del giocatore di polo: nel 2008 aveva addirittura intentato una causa alla Us Polo Association, che promuove il gioco del polo negli Stati Uniti sin dal 1890, perché aveva messo in commercio capi di abbigliamento con un marchio troppo simile a quello di Ralph Lauren, nonostante il disegno raffigurasse due giocatori a cavallo invece di uno; in quell’occasione, però, la casa di moda americana aveva perso la causa.
Via | Bergamo Corriere