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Zac Posen: “La moda si fa in team, non è solo cocktail e Manolo. Le mie modelle? Le Zacettes”
Il giovane fashion designer d’America ha raccontato qualcosa di se stesso e della sua concezione della moda in un botta e risposta su Reddit ricco di sorprese deliziose.
Zac Posen è uno degli stilisti statunitensi più amati dalle star negli ultimi anni e si è imposto grazie ad una visione scultorea e architettonica della moda dei suoi abiti, con ispirazioni che provengono dai grandi couturier del passato e in mente una femminilità assieme retrò e contemporanea, tanto essenziale nella costruzione quanto vivace nella resa. Il giovane stilista è molto impegnato su diversi fronti: giudice della versione americana di Project Runway, ha anche un programma di cucina che si chiama Cooking With Zac ed è attivissimo su Instagram, dove lascia continue testimonianze del suo lavoro.
Nel corso di una AMA (Ask Me Anything) su Reddit, il popolare sito/social americano di intrattenimento e news, Zac Posen ha risposto alle numerosissime domande che sono arrivate mantenendo un profilo basso e divertito anche nelle spiegazioni più serie. Alla richiesta di snocciolare i suoi designer preferiti e le sue modelle del cuore, la risposta non poteva che essere questa:
I miei stilisti preferiti sono Vionnet, Christobal Balenciaga, Vivienne Westwood, Yoji Yamimoto, Azzedine Alaia, John Galliano & Alexander McQueen. Le mie modelle preferite sono difficili da dire: ho un un gruppo di donne nella mia vita che sono molto collaborative con me e le chiamo “Le Zacettes”. Sono molto leale con le mie collaboratrici modelle.
Le Zacettes, insomma, come la fan base delle rockstar. In fondo essere stilista è anche un po’ questo, no? Beh, non secondo Zac Posen.
Devi essere pronto a lavorare, e farlo duramente. Non è solo mimosa (cocktail) e Manolo. […] La moda è mutevole. È un affare difficile e instabile. Visto che ho cominciato da giovane, sento che sono cresciuto guardato a vista dall’opinione pubblica e parte di questa crescita significa attraversare ostacoli di ogni tipo, oltre all’esperienza da montagne russe che è lo sviluppo di una carriera pubblica. Sono molto ambizioso, motivato, e sono il mio peggior critico.
Naturalmente non fa tutto da solo, anzi: Zac Posen sceglie personalmente i propri collaboratori e soprattutto i pezzi che disegnano nel corso di una giornata di lavoro.
Ma certo che ho un team! La moda è un processo collaborativo. Alla fine della giornata, in quasi ogni cosa che porti il mio nome ci ho messo le mani, sia fisicamente (tagliare la mussola e fissarla) sia per le correzioni di forma (come per la linea optical di sunwear che sto per lanciare a Settembre) […] Il lavoro in team è tutto. Chiunque dica che riesce a creare da solo e renderlo un affare sta dicendo un mucchio di balle. […]
Il consiglio migliore e più ironico di Zac Posen è stato però sui trend trash da non sfoggiare durante l’estate, nonostante egli stesso creda nella necessità di non censurare alcun tipo di moda per una questione di libertà culturale.
Gli hipster adulti devono finire. Niente infradito in un contesto urbano, sono anti-igieniche. E in generale, i ragazzi benestanti o ricchi che si vestono da poveri, sporchi e scarmigliati rappresentano un tipo di snobismo al contrario che li rende dvvero noiosi. Cos’altro? Le scarpe che fanno camminare male… Sono atroci, anzi, imperdonabili. Troppa pelle esposta, anche. Se vuoi mostrare tanta pelle, fai prima a diventare nudista. Ma almeno assicurati di mettere la protezione solare.
E, fatecelo dire, siamo perfettamente d’accordo con lui.
Via | Reddit