Abbigliamento
David di Donatello 2014, i look della cerimonia: top e flop secondo Fashionblog
Si sono tenuti a Roma il 10 Giugno i premi per il cinema italiano che hanno visto il trionfo de La grande bellezza di Paolo Sorrentino e Il capitale umano di Paolo Virzì: gli abiti dei protagonisti della serata nei giudizi impietosi di Fashionblog.
Ah, le cerimonie di premiazione del cinema: i Golden Globe, gli Oscar, Cannes… red carpet preziosi, abiti da capogiro, attrici e attori che si sfidano nella scelta del look più riuscito con la complicità delle case di moda.
Poi ci sono i David di Donatello, i premi per il cinema assegnati dall’Ente David di Donatello dell’Accademia del Cinema Italiano: Oscar in salsa nostrana, insomma. Roma non è Hollywood o la Croisette, per quanto ci si possa provare, e nella cerimonia di premiazione dei David di Donatello 2014 questa distanza siderale si è avvertita eccome. In primis, tra gli abiti delle attrici presenti: frequentissimi quelli da cocktail, adatti alla giornata afosa, ma completamente privi di qualunque scintilla in grado di far sognare. Tra i colori tanto, tantissimo nero a dispetto della stagione estiva che avrebbe potuto promuovere abiti ben più colorati e in generale la sensazione di non voler osare troppo, ricercando in un qual certo minimalismo la risposta all’eleganza più pura. Non è un ragionamento sbagliato, è solo certamente più facile.
I look top di questo inesistente red carpet per i David di Donatello 2014 non sono molti, ma per fortuna ci sono: noi di Fashionblog ci siamo sentite di promuovere Paola Cortellesi, in blu con scollo all’americana che mette in risalto le spalle e il viso, e la come sempre particolarissima Stefania Rocca, con un abito bianco e nero dal collo rigido in pelle di Costume National abbinato a gioielli Damiani. Altrettanto promossa l’unica che abbia avuto il coraggio di osare con un abito chiaro stampato a fumetti pop, Bianca Guaccero, che ha optato anche per uno styling azzeccatissimo tra acconciatura e trucco.
Entra nella lista dei top anche la maternità leggiadra di Anna Foglietta, presentatrice della serata in uno scintillante abito color verde acqua chiarissimo dalle maniche a farfalla; meno brillante Kasia Smutniak nonostante il Valentino, sarà stato forse per il colore funereo e soprattutto per la biancheria che si intravedeva; promossa con un po’ di riserva Valeria Bruni Tedeschi in pizzo lilla (grande trend di stagione) da cocktail, anche se quei capelli avrebbero avuto bisogno di un’acconciatura diversa. Bellissimo il flash di colore blu scelto da Margherita Buy per il suo abito Giorgio Armani, anche se gli accessori neri lo hanno un po’ spento. Elegante e anticonformista come sempre Valeria Golino, in gonna longuette nera a vita alta e camicia bianca, anche se il suo look sa di già visto.
Tra gli uomini del David di Donatello vale la pena menzionare il look anni Sessanta di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, con cravattino stretto e occhiale da hipster; elegantissimo (solo nel look) anche Paolo Ruffini, il presentatore della serata, con papillon e abito nero da grandi occasioni scelto anche dall’attore Edoardo Leo. Classico aplomb di classe per Fabrizio Gifuni in Giorgio Armani, nonostante una cravatta non proprio azzeccata, e divertente l’interpretazione dello spezzato del regista Sydney Sibilla, con giacca grigia stretta a revers neri e pantalone nero: il capello al vento ha alleggerito ulteriormente il look.
Ed eccoci ai look flop dei David di Donatello 2014: non abbiamo risparmiato nessuno, anche perché pur se c’è qualcosa da salvare è la noia in generale ad aver dominato questo inesistente red carpet e la brutta cerimonia di premiazione. Nero, nero in ogni dove, a cominciare dalla bellissima Micaela Ramazzotti che dovrebbe e potrebbe affidarsi a ben altri tipi di abiti che sottolineino la sua sensualità. Noia da classico nero anche per Vanessa Incontrada, che sembra aver dimenticato il gusto di divertirsi con la moda, e anche Sofia Loren, dopo i bagliori chiari di Cannes 2014, opta per un velluto nero firmato Giorgio Armani che sembra quantomeno anacronistico nel caldo di giugno.
Bocciata a metà Valeria Solarino: il colore dell’abito è bellissimo addosso a lei e i capelli sciolti sono un’ottima scelta, così come i gioielli Damiani, ma è la linea del vestito che non ci convince più di tanto dato che le accumula dei chili inesistenti attorno al punto vita a causa delle pieghe del tessuto. Altro limbo per Jasmine Trinca: l’abito è interessante nonostante la lunghezza infame, ma era necessario abbinarci quelle scarpe nere che non c’entrano nulla?
Pollice verso completo per Sonia Bergamasco in un abito al ginocchio di Giorgio Armani, rosso stampato in rosa, che la faceva somigliare ad una “sciura” ad un cocktail di beneficenza.
Tra gli uomini, bocciato senza pietà lo stivaletto texano di Domenico Procacci, in jeans nero su camicia bianca e giacca nera senza cravatta (frequente tra gli uomini, come per Riccardo Scamarcio): come non gli siano bolliti i piedi è inspiegabile. Il vincitore assoluto quale look più brutto dei David di Donatello 2014 però è uno solo: Filippo Timi. Andrebbe premiato per aver osato qualcosa di diverso, ne conveniamo, ma l’abbinamento camicia verde smeraldo più abito marrone stazzonato con capello unto è veramente un insulto agli stilisti e alla tradizione sartoriale italiana.
Consigli per il futuro? Affidarsi a qualche stylist bravo e dare ai David di Donatello un’iniezione di glamour da sogno che potrebbe rivitalizzare anche i look sul red carpet. Issare alta la bandiera italiana nel mondo della moda non è difficile: anche il cinema dovrebbe tenerne conto…