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Roberto Cavalli: il logo del nuovo profumo fa infuriare i musulmani!
Guai in vista per Roberto Cavalli: la protesta islamica contro il logo scelto per il suo ultimo profumo in commercio infuria per le strade di Londra…
Guai in vista per Roberto Cavalli. Lo stilista italiano, al centro del gossip qualche tempo fa per essere stato immortalato in spiaggia con la sua giovanissima fidanzata, ha attirato su di sé e soprattutto sul proprio brand le ire islamiche. Ed è tutta colpa di un profumo. O meglio, del logo che il nostro ha scelto per la fragranza Just Cavalli, rilasciata nel febbraio del 2013 e ancora sul mercato. La protesta musulmana va avanti da allora, ma ieri ha raggiunto il suo apice in quel di Londra.
Andiamo con ordine partendo subito dal logo della discordia: il simbolo, stando alle credenze dei Sufi, branca islamica votata al misticismo e alla dottrina del Corano, è emblema di purezza mentre Cavalli l’ha trasformato in un riferimento al peccato originale avendo l’ardire di piazzarlo non solo sulla boccetta della sua fragranza in commercio ma anche in versione “tattoo” sul collo dei due modelli scelti per lo spot. Il disegno, però, non è esattamente identico al simbolo originale, tanto che la casa di moda sente di avere le spalle coperte:
I loghi sono chiaramente differenti e in nessun modo possono essere considerati simili. Questo fatto è stato riconosciuto anche dall’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno. Quando la società ha esaminato e registrato il logo Just Cavalli, ha ottenuto totali rassicurazioni sul fatto che non ci fosse alcun collegamento con altri temi e infatti non ce n’è.
Tali rassicurazioni, però, non rassicurano per niente gli islamici Sufi che, oltre ad aver organizzato una petizione per chiedere la rimozione del logo (Take off the Just Cavalli logo campaign), nel pomeriggio di ieri, 29 maggio 2014, hanno messo su una vera e propria manifestazione di protesta, seppur pacifica, davanti al Victoria & Albert Museum dove Cavalli era atteso per tenere una conferenza sulla moda italiana.
Lo stilista, però, non si è fatto vivo per motivi non ancora del tutto chiari. Il sospetto è che non abbia voluto scontrarsi con i Sufi in protesta, ma, stando alle motivazioni ufficiali, sembra che il nostro, semplicemente, fosse incappato in improvvisi problemi di salute.
Come detto, la protesta Sufi è iniziata nel 2013 quando il logo incriminato fece per la prima volta la sua comparsa tatuato sul corpo seminudo della bellissima figlia d’arte Georgia May Jagger per il primo spot Just Cavalli.
Da quel momento, come vi abbiamo riportato, la casa di moda non ha fatto alcun passo indietro. Ma chissà che le cose, anche grazie all’attenzione che le iniziative Sufi stanno suscitando da parte dei media, non possano cambiare…Dovrebbero?
[Via: The Guardian]
Just Cavalli: la protesta islamica contro il logo del profumo