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Dolce e Gabbana: chiesta l’assoluzione per l’accusa di evasione fiscale
Non sono finiti i guai per Dolce e Gabbana, ma il vento sta per cambiare: il sostituto procuratore generale di Milano ha chiesto l’assoluzione per il presunto reato di evasione fiscale.
Si torna a parlare di Dolce e Gabbana e dei loro problemi legali. L’estate scorsa sono stati condannati a un anno e 8 mesi di reclusione per l’accusa di omessa dichiarazione dei redditi, ovvero presunta evasione fiscale. Colpo di scena! Il sostituto procuratore generale di Milano, Gaetano Santamaria, nel processo d’appello, ha chiesto l’assoluzione. Il motivo? Queste le parole del pg nel corso della requisitoria:
Il fatto non sussiste. Gli stilisti pensano in grande come si conviene alla squadra di un grande gruppo italiano della moda presente nel mondo, che ottiene successi in controtendenza col sistema industriale italiano. Si sceglie il Lussemburgo perché ha la borsa più vivace in Europa, perché il suo regime fiscale è capace di attrarre i capitali e anche perché ha molti trattati bilaterali con diversi stati che regolano il principio della doppia imposizione.
Insomma, il sostituito procuratore ha guardato la situazione sotto un altro punto di vista. Le tasse sono state pagate in Lussemburgo, non c’è stata quindi evasione, nel vero senso della parola. E in un sistema europeo è normale che gli imprenditori scelgano il Paese che maggiormente convenga ai loro investimenti finanziari.
Assoluzione richiesta non solo per gli Stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, ma anche per gli amministratori e i funzionari della Gado srl (questo il nome della società di D&G). Nello specifico sono Alfonso Dolce, Cristina Ruella e Giuseppe Minoni, condannati in primo grado a un anno e 4 mesi, e il commercialista Luciano Patelli, con una condanna più pesante di 1 anno e 8 mesi.
Via | Repubblica