Accessori
Laura Gamba del Cappellificio Panizza, l’intervista di Tisci for Fashionblog
Cosa vuol dire far cappelli nel 2014? Esploriamo il mondo dell’accessorio cult, icona di stili ed eleganze d’altri tempi.
Da Bogart a Osborne, passando dal gieffino Johnatan, il cappello è un simbolo forte e non da tutti. Sono ben convinto che ormai si sia perso di sicuro il galateo legato a questo accessorio, di cui magari un giorno parlerò, ma ciò non toglie il fascino, anche se talvolta trasformatosi in ridicolo, che oggi ancora possiede.
Laura Gamba è l’erede di una tradizione iniziata ormai più di un secolo fa al fianco del Sig. Panizza e del Sig.r Gamba e che oggi vede questa giovane donna condurre il rilancio marchio che mantiene il prestigio del mercato di nicchia al quale è storicamente appartenuto. Sicuramente dalla sede dove nacque il genio creativo del Sig.r Panizza, sita a pochi passi dalle coste del lago Maggiore (oggi museo), ai giorni nostri, il modo di fare il Feltro o il cappello è sicuramente cambiato.
Negli uffici del mitico Paolo De Vivo, incontro quindi Laura Gamba, che mi racconta la storia di questo marchio icona dell’artigianalità Made in Italy.
D.: Cara Laura cosa vuol dire far cappelli oggi?
R.: Viaggiare attraverso la storia e la tradizione traendo spunto da ciò che di buono hanno lasciato, per migliorare continuamente e render il prodotto Panizza un elemento ancor oggi di altissimo pregio e qualità. Sicuramente mantenere alti questi valori vuol dire, ad esempio, che ancor oggi un apprendista cappellaio deve osservare per tre anni almeno il lavoro di un maestro, prima di metter mano agli strumenti che scolpiranno la forma del suo primo Fedora.
D.: Come si sono diversificate nel corso del tempo e della vostra storia le varie idee e collezioni di Cappelli e Feltri?
R.: Nel passato il Sig.r Panizza aveva lasciato ampio sfogo ai suoi artigiani, creando così un archivio ricco e straordinariamente ampio . Oggi le nostre linee, si ripropongono proprio di attingere a questo archivio per interpretare questi elementi e trarne spunto per continue evoluzioni.
Abbiamo la Continuativa, che vuole definire il confine del knowhow storico e che ripropone tagli evergreen, la collezione Città Italiane, che vuole ridefinire i canoni del capello unendo al sapore tradizionale delle nostre lavorazioni artigianali, il gusto per il contemporaneo e le nuove tendenze. Nasce una linea tutta dedicata alla Donna volta a trasferire sulle proporzioni ed i gusti femminili quegli elementi che tipicamente appartenevano all’esigenza maschile e reinterpretare poi la moderna femminilità. Infine la nostra linea top, Linea P, che consta di capelli uomo-donna di altissimo pregio e qualità.
D.: Pochi sanno che il Feltro è un materiale difficilissimo da reperire e da lavorare…
R.: è verissimo. In Europa ci sono pochissimi feltrifici, si possono contare quasi su una mano.
D.: Il futuro dell’azienda?
R.: Rimanere fedeli alla propria identità, affrontando le sfide che oggi abbiamo davanti mantenendo quei valori che hanno reso Panizza un marchio top di gamma.
Da grande amante del cappello, non ho potuto che apprezzare i dettagli che Laura mi ha raccontato e che stanno dietro alla lavorazione ed alla passione per questo accessorio. Panizza ha resistito alle sfide della storia contro colossi internazionali di grande pregio e prestigio, mantenendo il suo sogno ed il suo livello di espressione qualitativa.
Seppur la luna illumina il cielo vi sono stelle che brillano, talvolta invisibili, ardono scaldando più del satellite freddo che da luce alla notte
luci tenui su scale ripide.
Guardando oltre, si scopre il mondo delle cose belle, vere ed ancor reali.
Nascoste brillano all’insaputa del mondo.
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