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Sfilate di Milano Moda Donna: multe della Asl per lavoro nero e poca sicurezza
Fioccano multe sulle sfilate di Milano Moda Donna, che si sono appena concluse presentandoci i trend del guardaroba femminile per l’autunno-inverno 2014-2015. L’Asl, infatti, ha denunciato il lavoro nero e la poca sicurezza sulle passerelle milanesi.
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Altro che mondo dorato, glamour e fashion. altro che paradiso. L’Asl è intervenuta sulle passerelle di Milano Moda Donna, che si sono appena concluse presentandoci i trend dell’autunno-inverno 2014-2015, facendo fioccare multe per 57mila euro, denunciando ben 25 persone. Cosa viene contestato alle sfilate? Si parla di tanto, troppo lavoro nero, di diffusa illegalità su chi ci lavora di modalità di lavoro scorrette e pericolose, con seri rischi per gli operatori del settore.
L’Asl di Milano ha così di fatto bocciato la Settimana della Moda della città meneghina: tra il 14 e il 24 febbraio 2014 sono stati molti i controlli dei tecnici del Dipartimento di prevenzione, come avevano già fatto a settembre per le sfilate di Milano Moda Donna per la primavera-estate 2014. E hanno scoperto che spesso le case di moda ricorrono al subappalto, facendo lavorare in nero molte persone e non garantendo le norme di sicurezza necessarie per garantire tranquillità ai lavoratori.
Sono state controllate 70 imprese e i tecnici hanno staccato multe per più di 57mila euro. 25 persone, tra datori di lavoro, committenti e consulenti in materia di sicurezza sul lavoro, sono state denunciate. Una piattaforma più alta di 8 metri è stata sequestrata, perché, come scrivono i tecnici erano stati manomessi, volontariamente, molti dei dispositivi di sicurezza previsti, mettendo così a rischio i lavoratori.
Susanna Cantoni, a capo del Dipartimento di prevenzione Asl, commenta così l’indagine dei suoi tecnici:
Purtroppo i risultati di questi nuovi controlli non sono incoraggianti. Vorremmo rinnovare l’appello che già abbiamo fatto nei mesi scorsi, e chiedere altri incontri sia al Comune sia alla Camera della moda: è fondamentale porre la massima attenzione sul tema.
L’appello verrà questa volta accolto o nuovamente ignorato?
Via | Repubblica