Abbigliamento
Sostanze chimiche pericolose negli abiti d’alta moda, la denuncia di Greenpeace
La nota associazione no-profit che si occupa di salvaguardare il pianeta prosegue la sua battaglia contro i brand rei di utilizzare sostanze nocive per la produzione di abiti. stavolta finisce sotto accusa anche l’alta moda.
Greenpeace prosegue la sua battaglia contro le aziende che usano sostanze tossiche per realizzare capi d’abbigliamento – moda bambini compresa – e lo fa tramite la pubblicazione di un rapporto in cui l’associazione internazionale mette sotto accusa alcuni brand dell’alta moda rei di utilizzare sostanze nocive per la produzione degli abiti delle proprie linee di abbigliamento. A far scalpore sono i nomi delle griffe che si sarebbero macchiate di questo gravissimo fatto ovvero brand del calibro di Louis Vuitton, Versace e Dolce&Gabbana.
Per sensibilizzare le persone sulla faccenda e per spingere le griffe a ripulire le proprie filiere produttive – l’associazione ha già raggiunto un significativo accordo con Burberry – Greenpeace ha aperto un sito web, “The king is naked“, e ha realizzato una serie di scatti, che vedrete nella gallery, che si ispirano alla favola di Handersen, I vestiti nuovi dell’imperatore.
Nelle immagini, realizzate dal fotografo Andrea Massari, la modella Eugenia Volodina posa assieme ad un bambino, un piccolo re, che, dopo aver scoperto che anche i brand che realizzano abbigliamento luxury per i più piccoli chiede a queste griffe, con una serie di cartelloni, di produrre finalmente una moda che sia priva di sostanze nocive.
A questo punto si aspetta la replica dei fashion brand incriminati. Seguiranno l’esempio di Burberry? Staremo a vedere.