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Il debutto di Natalie Ratabesi con Philosophy alla New York Fashion Week 2013
La giovane stilista debutta come direttore creativo di Philosophy di Alberta Ferretti
Una grande responsabilità, quella di Natalie Ratabesi: portare in passerella una collezione di Philosophy che non snaturasse l’essenza del brand creato da Alberta Ferretti. Quindi delicata, elegante ma non ingessata, libera ma non naif. Bersaglio centrato: la giovane designer è riuscita a creare una linea concreta per una donna femminile e di carattere. L’ispirazione arriva da una principessa mongola che vive a Parigi in Avenue Montaigne negli anni ’50, fa sapere la Ratabesi: i capi che sfilano hanno il sapore anticonvenzionale delle scelte azzardate di un’epoca passata.
La donna di Philosophy ha alle spalle l’esperienza del viaggio, è cosmopolita e riesce a personalizzare anche un semplice maglione. A New York, che l’accoglie con un applauso sentito, Natalie si sente un po’ a casa sua, vista l’esperienza alla corte di Ralph Lauren degli anni passati. Nel suo bagaglio professionale si sente la parte marketing del brand americano tanto quanto il genio creativo di John Galliano, primo atelier dove si è ritrovata a lavorare finiti gli studi alla Saint Martins School of Fashion di Londra.
Philosophy by Natalie Ratabesi
La collezione mescola con sapienza broccati e tessuti, pelliccia e stampe. Non manca nulla, se non forse una certa linearità: il bianco impera, il nero affascina e il colore è ben dosato con le stampe. Le gonne a ruota sbarazzine si alternano a longuette raffinate, i pantaloni a sigaretta si contrappongono ad abiti castigati con inserti di pizzo neri. Finalmente un giovane talento che riesce a interpretare la moda senza strafare e soprattutto riesce nell’impresa di ereditare un prezioso bagaglio e personalizzarlo con stile.
Foto | Getty Images