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Gucci contro Guess: la maison fiorentina fa ricorso
Gucci non ci sta e non vuole arrendersi. È per questo motivo che ha presentato ricorso contro la sentenza del Tribunale di Milano a favore di Guess.
Possiamo chiamarla la guerra delle due G. Gucci e Guess si danno battaglia su quello che per le case di moda è diventato più che un logo, ma un simbolo iconico del brand. Si sta un po’ ripetendo la battaglia durante cui Christian Louboutin ha dovuto difendere con le unghie e con i denti la sua prestigiosa suola rossa da Ysl.
La diatriba è durata quasi un paio d’anni, finché il tribunale di New York non consegnato la vittoria a Louboutin, diventato famoso proprio per questa originale tomaia, inventata nel lontano 1992. Sta seguendo lo stesso percorso Gucci, che sostiene che Guess sia solita a produrre prodotti contraffatti, quali scarpe sportive, borse, ma soprattutto loghi e pattern.
La prima battaglia è stata vinta dalla casa di moda americana, ma il brand italiano non si è arreso. Vuole tutelare il suo patrimonio storico e iconico e così ha scelto di andare nuovamente in tribunale, sostenendo la concorrenza sleale di Guess. E in una nota ha motivato così la sua decisione:
Gucci trova anomalo e sorprendente l’esito (della sentenza di primo grado ndr.), radicalmente opposto e contraddittorio a quello della sentenza, ormai definitiva, resa negli Stati Uniti nella causa parallela sempre contro la Guess, in cui la Corte Distrettuale di New York ha accertato che l’azienda statunitense ha deliberatamente e ripetutamente copiato alcuni marchi ‘iconici’ della casa fiorentina, condannandola a pagare alla Gucci il risarcimento dei danni.
Foto | Gucci su Facebook