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Le capitali della moda: quale è la città più importante?
Alla fine delle Fashion Week in giro per il mondo, cosa resta nelle città che le hanno ospitate? E quale tra Milano, New York, Parigi e Londra è considerata ancora la più quotata?
I mesi di Febbraio e Settembre, per appassionati e addetti del settore, sono sessanta giorni campali: sono i due periodi dell’anno in cui ci si ritrova in una girandola di infinite informazioni e stimoli dovuti alle settimane della moda, che ufficialmente si tengono in quattro città –New York, Londra, Parigi, Milano– e sono la vetrina principale di presentazione delle collezioni delle stagioni successive.
In questo poker di diversità di stili, origini, gusti e soprattutto storia, quale di queste potrebbe essere considerata la città più importante del mondo della moda e soprattutto per quale motivo? Come stanno cambiando gli equilibri nella moda globale e quali sono i nuovi punti di riferimento che si stanno affermando?
Fashionblog ha scelto un approccio critico alla luce di quanto avvenuto lungo il mese di Febbraio 2014 per stilare pregi e difetti delle quattro città e indicare una possibile interpretazione della vera capitale della moda.
New York tra minimalismo stilistico e potere mediatico
Lo scorso anno, nel 2013, New York soffiò il titolo di capitale della moda a Londra: nella megalopoli statunitense si stanno mano mano concentrando moltissimi nuovi designer, capitanati dall’ex golden boy Marc Jacobs, e anche quest’anno il quantitativo di sfilate e presentazioni è stato numeroso, nonostante le difficoltà logistiche di spostamento. Gli statunitensi hanno creato un proprio mercato investendo in architetture apposite come il Lincoln Center e puntano molto su nuovi nomi forti come Proenza Schouler; inoltre è indubbio che i poteri forti che direzionano le redini della moda mondiale risiedano nella Grande Mela, basti pensare a sua-signoria-di-Vogue-USA Anna Wintour che fa e disfa a piacimento, attirandosi le ire degli stilisti nostrani.
Ma è veramente New York la nuova capitale della moda? Quello che l’ha fatta esplodere come punto di riferimento, centro nevralgico di un’industria che sembra aver abbandonato la vecchia Europa per colonizzare a modo proprio gli States, è sicuramente l’offerta e la scelta, oltre al fatto che l’essere una “novità” spinge gli addetti ai lavori newyorkesi a dare il massimo perché la città sia altrettanto al top. Pecca comunque per evidente disorganizzazione e mancanza di organicità.
Londra, tradizione britannica ed esagerazioni punk
E Londra, il fulcro della creatività dei grandi inglesi come Vivienne Westwood e Paul Smith, e di nuovi e affermati talenti come Christopher Kane (scozzese), Matthew Williamson e il compianto Alexander McQueen? Londra mantiene un’innegabile fascino: sembra sempre essere in grado di raffigurare le due facce della sua incredibile personalità sulla medaglia della moda.
La recente London Fashion Week ha però mostrato un avvitamento su se stessa e alcuni limiti nella grandiosità dell’evento: non ci sono stati veri e propri nomi di spicco al di fuori di Dame Westwood e i talenti contemporanei hanno presentato collezioni gradevoli, ma ben al di là dello stupore. Al di là di ogni inquadramento industriale, Londra resta sempre il punto di riferimento per scoprire nuovi nomi del fashion design e promesse sempre validamente mantenute; inoltre è il punto di riferimento per i migliori negozi di vintage dove acquistare pezzi davvero da collezione.
Parigi, la storia dell’eleganza
Ciò che fa di Parigi la capitale della moda è la sua storia: basterebbe nominare Yves Saint Laurent, Christian Dior, Hubert De Givenchy e naturalmente Madame Gabrielle Chanel per non avere più dubbi. Anche la moda, a Parigi, diventa pura arte storica da omaggiare e far brillare degnamente in apposite cornici quali palazzi e architetture magnifiche nei quali organizzare le sfilate.
Quello che continua a conquistare della Parigi modaiola è l’attenzione al dettaglio e la ricerca continua ed infinita della bellezza della creazione sartoriale: non a caso le recenti creazioni di Parigi Alta Moda sono state il palcoscenico divino di alcuni dei più begli abiti haute couture del prossimo autunno inverno 2014-2015 ad opera di stilisti e designer di scuola e ispirazione francese. Anche per lo shopping la capitale d’Oltralpe si conferma tra i luoghi migliori dove acquistare ottimi capi e con una scelta estremamente variegata che spazia dal low cost nazionale agli irraggiungibili prezzi da nababbi.
Milano, la regina del lusso accessibile
Veniamo a noi, alla nostra capitale della moda: Milano, sede dei maggiori marchi italiani e luogo della storia del design e del Made In Italy (sconosciuto agli aspianti stilisti di Project Runway Italia: la cosa dovrebbe far riflettere).
Qual è l’impronta di Milano nel quartetto delle città della moda? La storia anche qui, come a Parigi: a Milano ci sono ancora i grandi nomi e aziende come Armani, Trussardi, Dolce & Gabbana e Prada, eccellenza di un lusso elegante e discreto che agli stranieri appare ancora un miraggio, dato che non lo hanno mai saputo imitare fino in fondo; anzi, pur di averlo lo acquisiscono, ma soltanto a suon di quattrini…
La scelta per lo shopping è ovviamente nei monomarca del quadrilatero e nei negozi multi-brand che mantengono alto il nome della qualità. Ciò che manca a Milano, forse, è l’investimento sui nuovi talenti, che tendono ad emigrare in griffe straniere per emergere degnamente, ma qualcosa è cambiato a partire dai freschi ingressi come Chiuri-Piccioli da Valentino: in ogni caso Milano ha ancora molto da lavorare per ritornare ad essere riferimento primario del mondo della moda.
Alla fine dell’analisi, resta comunque la domanda: quale è la vera capitale della moda?