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Thor Ragnarok: trailer, trama e costumi della nuova avventura, le foto
Taika Waititi è il regista dell’ultimo episodio della saga cinematografica dell’eroe Asgardiano, Thor: Ragnarok, il terzo con protagonista Chris Hemsworth nelle sale dal 25 ottobre. Con questa nuova storia, Thor torna alle origini, quelle del fumetto, dove la sua sfilza di antagonisti e il dramma familiare tra Loki e Odino hanno dato vita ad alcune delle trame più ricche tra quelle vissute da tutti i personaggi Marvel. Nuovi personaggi, nuovi antagonisti e nuove location, dunque. Scopri di più qui su Fashionblog.
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Taika Waititi è il regista dell’ultimo episodio della saga cinematografica dell’eroe Asgardiano, Thor: Ragnarok, il terzo con protagonista Chris Hemsworth nelle sale dal 25 ottobre. Con questa nuova storia, Thor torna alle origini, quelle del fumetto, dove la sua sfilza di antagonisti e il dramma familiare tra Loki e Odino hanno dato vita ad alcune delle trame più ricche tra quelle vissute da tutti i personaggi Marvel. Nuovi personaggi, nuovi antagonisti e nuove location, dunque.
Ragnarok, invece, arriva direttamente dal mito norreno, è la fine dei tempi. Si tratta della fine dell’universo? Della fine dei Nove Regni? Della fine della stessa Asgard? Non possiamo esserne certi, l’unica cosa che sappiamo è che Thor è nei guai. Imprigionato a Sakaar, dall’altra parte dell’universo, senza il suo potente martello,deve lottare per tornare ad Asgard e fermare il Ragnarok e la spietata Hela. Fortunatamente è un compito che non svolgerà da solo. Lungo il cammino si imbatterà in vecchie conoscenze come l’alleato e compagno degli Avengers: l’Incredibile Hulk (Mark Ruffalo) e il fratellastro, dio dell’inganno,
Loki (Tom Hiddlestone).
Anche Waititi, dietro la macchina da presa, ha schierato una squadra d’eccezione: lo scenografo premio Oscar Dan Hennah (le trilogie Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit) e lo scenografo Ra Vincent (What We Do in the Shadows); il direttore della fotografia vincitore di sei Premi Goya e candidato ai BAFTA Javier Aguirresarobe; il montatore Joel Negron; la pluripremiata costumista Mayes C. Rubeo (Avatar, Apocalypto); il supervisore degli effetti visivi Jake Morrison e il compositore Mark Mothersbaugh.
Parliamo proprio di una di loro, la costumista Mayes C. Rubeo. Il suo lavoro è partito da Sakaar, questo nuovo pianeta nello spazio profondo, mai visto prima nell’Universo Cinematografico Marvel. L’ispirazione è giunta dalle immagini ideate dal fumettista Jack Kirby che sono state trasposte dalla carta alla realtà di un film live-action. Il tocco finale è sempre popolare la scenografia e sul pianeta Sakaar i costumi di Mayes sono meravigliosi e fantastici. Funzionavano benissimo all’interno del set: i colori dei costumi sono accesi per risaltare su un ambiente così variopinto, ma allo stesso tempo non entrano in conflitto con la scenografia. È un luogo perso, un mondo folle abitato da personaggi con acconciature stravaganti – create dal hairstylist Luca Vannella.
Una delle sfide più significative ha avuto luogo un mese dopo l’inizio delle riprese: Vannella ha dovuto creare una serie di acconciature aliene per più di 150 comparse in una sequenza che Marvel ha battezzato “La Parata dei Vincitori”. La scena ha richiesto tre giorni di riprese.
Una volta giunto su Sakaar, anche il look di Thor cambia, oltre ai capelli corti in stile Sansone. Sakaar è un mondo fatto di bottini di guerra e detriti riciclati, ed i suoi abitanti riciclano questi oggetti per realizzare degli abiti sintetici. Thor non fa eccezione, deve indossare qualcosa di nuovo, o meglio di riciclato. In questo film c’è una maggiore influenza storica, rispetto all’aspetto futuristico dei capitoli precedenti, per questo indossa un costume di cuoio da gladiatore che è modellato sul suo corpo con un’incredibile quantità di dettagli.
Anche Loki cambia ed adotta uno stile più appariscente, dove adattarsi a un nuovo mondo in un momento molto vulnerabile della sua vita, in cui deve affrontare suo padre. Per questo motivo Loki è molto diverso in questo film: indossa dei colori sakaariani molto accesi che sono in netto contrasto con la classica eleganza monocromatica di Asgard. Loki, infatti, indossa un abito molto simile a quello visto negli altri film, ma con uno schema di colori diverso. Gli spettatori hanno imparato a riconoscere gli abiti di cuoio neri e verdi di Loki, spesso arricchiti da un oro leggermente brunito. E ora, improvvisamente, indossa abiti di pelle blu e viola, con un mantello giallo che viene messo da parte non appena inizia a essere più dinamico. Taika lo chiamava ‘Loki motociclista’.
La Rubeo si è anche occupata in larga parte di reinventare il look di Heimdall per questa terza avventura: sembra quasi che abbia preso le piante rampicanti e la pelle che ha trovato nel suo nuovo ambiente per vestirsi. I colori sono più terreni, quasi namibiani, ma davvero belli, si tratta di un look molto camuffato, quasi mimetico. Un aspetto opposto rispetto a quello che aveva negli altri film.
Tessa Thompson, Valchiria, è tutto fuorchè banale nel suo costume in pelle nera ideato per lei dalla Rubeo. “Ha un’armatura molto scura”, afferma la Rubeo, che si è ispirata direttamente all’aspetto di questo personaggio nei fumetti. “Vuole essere una persona che si nasconde nell’ombra. Non vuole spiccare tra la folla. Il suo costume è fatto di vero cuoio, che abbiamo modellato sul suo fisico. Era come una seconda pelle”.
Una volta ingaggiata Cate Blanchett per il ruolo di Hela, la sfida è stata ideare il look di questo iconico personaggio Marvel, disegnato sulla carta dall’illustratore Jack Kirby. La Blanchett parla così del’idea: “Fin da subito, io e Taika abbiamo deciso di fornire a Hela una sorta di viaggio. Da una persona piuttosto arrabbiata che è stata letteralmente rinchiusa nello scantinato di Asgard per svariati millenni, si trasforma in un’entità che assorbe moltissimo potere diventando onnipotente e molto difficile da affrontare… è per questo motivo che tutti gli eroi devono tornare ad Asgard. Abbiamo cercato di comunicare quest’idea dal punto di vista visivo, con il trucco e le acconciature di Morag Ross e Kay Georgiou e con i costumi di Mayes Rubeo”.
Il costume di Hela, dunque, cambia nel corso del film. Il primo è un po’ più da punk, ma quando si innervosisce e inizia a percepire l’odio e la passione che scorrono dentro di lei, anche il costume mostra questo cambiamento. La Rubeo ha ideato tre abbigliamenti distinti per mostrare la trasformazione di Hela nel corso del film. Il supervisore degli effetti visivi Jake Morrison spiega che “Hela è un personaggio completamente guidato dagli effetti visivi. Tanto per cominciare, il suo costume sarà animato al computer nella maggior parte delle sue scene. Indossa un enorme e straordinario copricapo che diventerà quasi un personaggio del film. La chiave del personaggio di Hela è basarsi sull’interpretazione di Cate. Siamo riusciti a guidare l’interpretazione della tuta basandoci sull’interpretazione di Cate”.
Complessivamente, la Rubeo e il suo team hanno realizzato più di 2500 costumi per il film, lavorando con sei dozzine di membri del dipartimento (tra pellettieri, sarti, tintori, ecc.) per più di otto mesi a partire da marzo 2016.
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