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Olivier Rousteing: “Non mi importa se copiano i miei vestiti. Cavalli? Non mi piaceva il suo gusto”
Lo stilista di Balmain parla dell’eredità storica della casa di moda francese, giudica il collega Roberto Cavalli e affronta il problema delle copie dei famosi con una diplomatica “spalluccia”.
Olivier Rousteing è uno dei designer di moda più amati e venerati al mondo: il suo lavoro di recupero storico nella casa di moda Balmain, della quale è direttore artistico dal 2011, è considerato uno dei migliori, così come le creazioni che rispolverano i capisaldi degli archivi fondati da Pierre Balmain. Il giovane stilista sa come stupire e affascinare le celebrità con i suoi abiti dalle linee decise e geometriche, decisamente non per tutte e spesso sopra le righe.
Lo stilista di Balmain non è noto per essere un polemico o un attaccabrighe: a differenza di molti altri, tende a stare piacevolmente dietro le quinte, esponendosi in rari casi. Un’occasione gliel’ha data l’intervista che ha rilasciato all’inglese Independent, nella quale Olivier Rousteing si è lasciato andare ad alcune considerazioni interessanti sullo stato della moda attuale.
Se il grande problema delle case di moda è quello di dover arginare i falsi e le copie più o meno autorizzate dei capi che producono stagione per ragione, vedi la lotta di Louis Vuitton o Christian Louboutin per restare in Francia, questa non è una questione vitale per Olivier Rousteing di Balmain, anzi: lo stilista si è detto entusiasta di vedere come i pezzi delle collezioni di alta moda vengano reinterpretati e mixati dalle marche della cosiddetta fast fashion come Zara o H&M.
Credo che lo abbia detto proprio Coco Chanel: se sei originale, preparati ad essere copiato. Amo vedere una vetrina di Zara con i miei vestiti mischiati assieme a Céline e Proenza! Penso sia geniale, è persino meglio di ciò che faccia io! Amo lo styling, amo la storia… Guardo sempre le vetrine ed è geniale quello che fanno oggi. Sono davvero contento che Balmain sia copiato: quando ho presentato la collezione Miami e abbiamo fatto i quadretti bianchi e neri, sapevo che sarebbero stati presto da Zara ed H&M. Ma lo hanno fatto in modo intelligente.. Hanno mischiato una forma di Céline con le mie stampe Balmain! Bellissimo! Lo adoro.
L’imitazione è la più sincera forma di ammirazione, insomma, anche per Olivier Rousteing. Che sia fast fashion o alta moda sempre creatività è, e a volte certi pezzi più economici riescono ad essere più particolari dell’originale. Sull’onda del ricordo e di archivi da cui attingere per le creazioni, il designer francese ha citato anche il suo periodo di formazione italiana alla corte di Roberto Cavalli, dove lavorò nel ready-to-wear, levandosi qualche sassolino sullo stile dello stilista toscano.
L’Italia ti insegna a fare pezzi commerciali, ad essere davvero commerciale. Cavalli è un impero, è enorme: ottieni quello che vuoi in pochi giorni, non conoscevo il significato di “aspettare”! Mi ha insegnato molto per quanto riguarda essere impavido e super reattivo, e a fare così tante collezioni in un anno… Ma non mi ha insegnato nulla riguardo al gusto. Non mi piaceva il gusto di Cavalli. Amo il Cavalli del passato.
Chissà se e cosa risponderà il tycoon italiano a questa dichiarazione di Olivier Rousteing di Balmain: si aprirà il solito dibattito modaiolo con i cugini d’Oltralpe?
Via | Independent