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Dior Cruise 2021: l’incantevole sfilata della collezione Resort tra colori e tradizione
La sfilata Dior Cruise 2021 ha colorato Piazza Duomo a Lecce, fra luminarie e maestria artigiana locale
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C’è una canzone in vernacolo leccese, vecchia e bellissima, che le nonne ancora canticchiano e i nipoti della mia generazione ricordano con nostalgia. Suona più o meno così: Lecce gentile e beddhra ogghiu cu cantu quiddhu ca me sta sentu intr’a lu core, nnu paradisu ‘nterra si’ pe’ mie, tuttu me pare beddhu a’nturnu a tìe, ossia “Lecce gentile e bella voglio cantare tutto quello che io sento nel mio cuore, un paradiso in terra sei per me, tutto mi sembra bello intorno a te”. E ieri, quando la collezione Dior Cruise 2021 ha sfilato in Piazza Duomo, fra i suoni della Taranta e una crew di ballerini di pizzica salentina, Lecce è sembrata incantevole più del solito, tanto da far venire voglia di cantare.
È lei, Maria Grazia Chiuri, l’artefice della magia, quella che ha portato una sfilata Resort nel tacco d’Italia e le ha dato un DNA chic come Dior esige, ma temperandolo con alleli più terreni e territoriali. La collezione Cruise 2021 è splendida, colorata, di deliziosa ispirazione vintage ed è incredibilmente femminile e complessa, tanto da sembrare una prosecuzione dell’ultima linea haute couture del marchio.
E il couture, in qualche modo, anche qui era presente, visto che la Chiuri ha voluto rendere omaggio alla maestria dell’artigianato salentino, includendolo nella sua linea. Così la scelta della produzione tessile è caduta su Fondazione Le Costantine, dove le trame prendono vita su vecchi telai in legno a 4 licci, mentre i pregiati ricami a tombolo sono opera della magistrale Marilena Sparasci.
Della linea fanno parte abiti in morbido chiffon, ma anche denim, cappotti in pelo colorato, giacche ad effetto tie dye e camicie velate dal taglio romantico. Le forme sono gentili, vestono il corpo della donna con delicatezza e seguono le curve senza fasciarle, cosa che un po’ si allontana dallo stile Dior originario, da sempre molto più strutturato.
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Per fare pace con le radici, delle fasce a corpetto hanno rimesso ordine e disciplina dove serviva, ma senza sembrare per questo una forzatura. Anzi, vuoi per quell’alchimia data dai meravigliosi fiorati in tonalità vivide, vuoi perché piazza Duomo in versione festa patronale sembrava una ridente corte dei miracoli, l’alternanza fra scivolato e fasciato ci ha fatto venire subito in mente uno stile gipsy glam, adatto ad una raffinata e incontentabile regina gitana.
Le donne forti e di potere sono in effetti, già da qualche anno, le muse di Maria Grazia Chiuri per la progettazione delle sue collezioni. Tanto che ci siamo già abbondantemente disabituati a linee con meno mordente e che descrivono in modo più soft e leggero il concetto di girl power.
Non sappiamo se maison Dior prevede un passetto indietro o magari uno di lato per le collezioni che verranno. Di sicuro finora la scelta di ispirarsi ad uno stereotipo femminile di polso e sostanza ha pagato, dando senso e tres d’union ben visibili ai racconti che sono dietro ad ogni linea, sia essa pret-a-porter o haute couture.
I voti alla Cruise Collection 2021 di Dior? Sono certamente alti, sebbene, non me ne voglia il marchio se dopo tanti complimenti, qualche appunto sullo show, non sulla linea, devo anche farlo. Lo streaming ha mostrato una regia molto attenta allo spettacolo e meno al défilé, tanto che si è un po’ sentita la mancanza di uno scrolling della telecamera in verticale, per poter apprezzare meglio i dettagli dei look presentati.
Ma questo è un punto a sfavore solo per gli addetti ai lavori, per gli altri la festa di piazza deve essere stata una gioia per gli occhi e per le orecchie. Ah, a tal proposito, Giuliano Sangiorgi al piano è stato da brividi, come l’orchestra e le cantanti. E le luminarie da gran parata, come ogni grande occasione cittadina, sono state la cornice perfetta di una serata da ricordare.
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