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Roberto Cavalli denunciato per aver copiato la street art di tre writer californiani: la replica
La denuncia è pervenuta alla Corte della California: il marchio della Roberto Cavalli Spa si sarebbe appropriato illegamente di alcuni disegni dei tre graffitari visti sui muri di San Francisco nel 2012, violando il Lanham Act.
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La risposta della casa di moda di Roberto Cavalli alle accuse di plagio e violazione del diritto d’autore promosse da tre artisti californiani non è tardata ad arrivare: un portavoce dell’azienda ha risposto con un comunicato alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla stampa:
In merito alla causa recentemente intentata dagli artisti Jason “Revok” Williams, Victor “Reyes” Chapa e Jeffrey “Steel” Rubin, Roberto Cavalli SpA precisa di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale in tal senso. Inoltre abbiamo avuto notizia di alcune accuse altamente provocatorie, inesatte e senza alcun fondamento, che intendiamo contestare e da cui vogliamo difenderci con fermezza. Per evitare tempi e costi di un inutile contezioso, è nostra intenzione dialogare con gli avvocati degli artisti per trovare una soluzione condivisa.
Appuntamento alla prossima puntata.
Roberto Cavalli denunciato per aver copiato la street art di tre writer californiani
28 Agosto
In casa Roberto Cavalli i tumulti non finiscono mai: non contenta di essere spesso al centro delle cronache per le continue e presunte cessioni di vendita a diversi offerenti, o per i simboli nello spot di un profumo che fanno infuriare i religiosi dell’Islam, la casa di moda italiana è di nuovo sulle pagine dei giornali per una denuncia di appropriazione illegale di opera d’arte, presentata dai 3 writer californiani Jason Williams, Victor Chapa e Jeffrey Rubin (nomi reali di quelli d’arte Revok, Reyes e Steel) alla Corte della California.
L’accusa è che Roberto Cavalli ha violato i diritti d’autore disciplinati dal Lanham Act appropriandosi illegamente di un lavoro di street art che i tre writer californiani hanno completato nel distretto di San Francisco nel 2012.
In Marzo, Just Cavalli ha presentato una collezione di abiti e accessori che aveva su ogni centimentro di superficie (inclusi vestiti, borse, zaini e scarpe) decorazioni della graffiti art. Se questa appropriazione indebita non era abbastanza, Cavalli qualche volta sceglie di sovrapporre i propri disegni sopra quelli degli artisti, imponendo eccessivamente il nome Just Cavalli disegnato come con una bomboletta, come se fosse parte del lavoro originale. In altri casi, Cavalli ha aggiunto quella che sembra una firma, creando la falsa impressione che Roberto Cavalli stesso sia stato l’artista.
Ciò che i tre writer hanno richiesto come risarcimento danni non è solo un corrispettivo in denaro, ma vogliono anche che la collezione incriminata venga ritirata dal mercato perché li pone in una luce non accettabile di fronte alla comunità degli street writer internazionali. Stando a ciò che è stato dichiarato nella denuncia,
Nulla è più antitetico per la credibilità dell’artista di street art che l’associazione con lo chic, il glamour e il lusso europeo di cui Cavalli è l’epitome. Per coloro che sono in grdo di riconoscere il loro lavoro, i Plaintiffs possono essere accusati di aver svenduto la propria arte.
Da casa Cavalli non si sono ancora avuti commenti in merito alla nuova vicenda che li riguarda.
Via | TheFashionLaw