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Miuccia Prada e Patrizio Bertelli indagati per elusione fiscale?
Continuano i controlli della finanza sul gruppo Prada nonostante l’accordo firmato lo scorso Gennaio: ad essere contestati sarebbero 470 milioni di euro in dieci anni di attività della Prada Holding.
Nostra signora dell’ugly chic Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli, responsabile del Gruppo Prada, sono di nuovo nel mirino della giustizia italiana: i pubblici ministeri di Milano Gaetano Ruta e Adriano Scudieri, in qualità di titolari del fascicolo per “omessa o infedele dichiarazione dei redditi”, hanno presentato al Gip del Tribunale di Milano la richiesta di proroga delle indagini sui due coniugi, rispettivamente stilista e amministratore delegato del gruppo, e sul commercialista Marco Salomoni che da sempre cura gli interessi e gli affari della coppia d’oro della moda italiana.
L’ipotesi che ha spinto i magistrati a richiedere una proroga delle indagini è quella della presunta esterovestizione, ovvero la fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di una società che di fatto persegue attività e registro sociale in Italia; il gruppo Prada aveva infatti sede ad Amsterdam e questo era stato oggetto delle contestazioni dell’Agenzia delle Entrate nello scorso dicembre. Con il rientro della Prada Holding in Italia e il saldo di 400 milioni di euro di tasse al Fisco la questione sembrava essersi conclusa, ma a quanto pare una parte dell’indagine, relativa maggiormente alle finanze personali dei due coniugi, potrebbe essere riaperta.
Il reato contestato a Miuccia Prada e Patrizio Bertelli è quello di elusione fiscale su dieci anni di tasse non pagate al Fisco italiano, per un ammontare di circa 470 milioni di euro: se il Gip dovesse concedere la proroga richiesta dai pm, le indagini potranno essere approfondite ulteriormente.
Nello scorso Gennaio, al termine del rientro della sede legale della Prada Holding in Italia, anche il capo dell’Agenzia dell’Entrate Salvatore Lampone aveva promesso che non ci sarebbero state ulteriori indagini sui coniugi Prada-Bertelli, avendo essi aderito alla formula della voluntary disclosure, una “pacificazione fiscale” che permette il rientro di capitali illecitamente depositati all’estero con il pagamento delle imposte evase. Ciononostante, non è stato possibile impedire l’apertura di un procedimento penale più approfondito che si prevede impegnativo per l’immagine della società.
Via | Financial Times