Abbigliamento
Gli intramontabili del marchio Chanel, da mademoiselle Coco ad oggi
Da Mademoiselle Coco fino a Karl Lagerfeld, ecco gli intramontabili del marchio Chanel
Beauty, moda, accessori, tendenze, mood. Chi elegge il marchio Chanel come suo preferito ha da sempre in mente uno stile totalizzante, che accompagna in modo quasi religioso tutti i campi della bellezza. Soprattutto quella femminile.
Tutto ha inizio quando nella prima decade del secolo scorso, una certa Gabrielle Bonheur Chanel, al secolo Coco, iniziò a conquistare le parigine con le sue mani d’oro. Mani che dapprima iniziarono a forgiare deliziosi cappellini e poi si cimentarono con successo anche nella creazione di abbigliamento, accessori e belletti.
Nel corso degli anni la moda è cambiata, la maison Chanel è stata rappresentata da più di un nome, fino a quello attuale di Karl Lagerfeld. Tuttavia, in più di un secolo, alcuni capisaldi del brand sono rimasti indiscussi e indiscutibili. Ed ecco una top 5 degli intramontabili del marchio di mademoiselle Coco.
I completi in jersey
In un periodo storico in cui la moda era specchio della Belle Epoque, con abiti sfarzosi, ricchi di merletti e corsetti, luccicanti e decisamente costretti, la rivoluzione Chanel portò alle donne ciò che da tempo avevano perso: la capacità di stare comode nei loro panni.
Il jersey, che fino a quel momento era un filato giudicato poco adatto alla raffinatezza dell’haute couture, iniziò a fare la sua comparsa prepotente. Coco dimostrò come un tessuto morbido e pratico potesse anche essere elegante e accattivante, perfetto per la vita della donna moderna.
Foto | da Pinterest di Sonja Maus
Il tailleur taglio Chanel
Lo indossava Jakie Kennedy e la bella Romy Schneider non ne poteva proprio fare a meno, come dimostra l’immagine qui sopra. Parliamo del tailleur dal classico taglio Chanel, ancora una rivoluzione in termini di vestibilità femminile senza pari.
I completi divennero deliziosamente in stile garconne, con le giacche dalle linee più maschili, ingentilite tuttavia da bottoni, decorazioni e accostamenti di colori differenti. Questo stile resiste ancora oggi ed è l’outfit che leader politiche e premiere dame sfoggiano come la migliore delle divise.
Il profumo n.5
Se qualcuno ricorda le parole della divina Marylin Monroe, quando rispose alla domanda su cosa indossasse per dormire, saprà che la biondissima diva di Hollywood prediligeva una “praticità atavica” fra le lenzuola, vestendo solo una goccia di Chanel n. 5.
Questo delicato ma persistentissimo profumo (due doti che lo hanno reso uno delle fragranze più vendute al mondo), fu fortemente voluto da mademoiselle Coco, la quale commissionò al chimico Ernest Beaux una miscela dallo spiccato odore di rosa e gelsomino. E il successo fu inarrestabile.
La flap bag 2.55
Riveduta e corretta più volte nel corso degli anni, la classica flap bag Chanel 2.55 (numeri derivanti dal mese e l’anno di ritorno di Coco Chanel all’alta moda, avvenuto appunto nel 1955) è in assoluto una delle borsette a tracollina più amate di sempre.
Nata con l’idea di lasciare libere le mani delle signore, la 2.55 ha una prima versione che porta data 1929. Differisce da quest’ultima la versione degli anni 80 che mantiene buono lo stile ma cambia la chiusura detta “the Mademoiselle Lock” con la doppia C intrecciata del logo Chanel.
La “petite robe noir”
Coco lo chiamava “petite robe noir”, noi oggi lo chiamiamo più familiarmente “tubino”. O anche little black dress (anche se poi non è mai solo ed esclusivamente nero), parola chiave che sta impazzando negli ultimi anni.
In ogni modo si voglia appellare, bisogna ammettere che anche questo capo di abbigliamento non ha mai conosciuto periodi di secca. Anzi, allungando o accorciando l’orlo, a seconda della moda del momento, il classico tubino, di cui Chanel fu l’inventrice, è in assoluto uno dei vestitini che meno risente dei tempi che cambiano.
Sarà per questo che nell’armadio di una donna non mancano mai almeno un paio di pezzi in nuance e tessuti differenti?
Foto | da Pinterest di Beyond The Awney