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Swap party e baratto, quando l’usato fa tendenza
Barattare è una partica virtuosa e conveniente, soprattutto quando si parla di moda. Ecco il vademecum per aspiranti swap-addicted.
Il baratto è uno dei fondamenti della moda sostenibile: scambiarsi abiti e accessori usati è ecologico perché non implica dispendi di energia per l’ambiente, sia in termini di produzione che di smaltimento dei capi. Dare una seconda vita all’abito, peraltro, è il modo più democratico di fare moda, perché consente a tutti di accaparrarsi abiti con un semplice scambio. Da quando è nato Swap Club Italia, il primo sito di baratto fashion online, è anche a portata di click: swappare abiti e accessori è così comodo che non serve nemmeno alzarsi dalla sedia. Ma in cosa consiste lo swap party? Il termine inglese, che letteralmente significa appunto “festa dello scambio”, è stato importato in Italia per indicare quegli eventi in cui ci si scambia abiti o accessori.
Che si tratti di una serata organizzata in un locale di tendenza o di una merenda tra amiche over 60, lo scopo dello Swap party è quello di scambiare i propri capi con altri di valore equivalente. I requisiti base per mettere a disposizione i propri pezzi? In primis, abiti e accessori devono essere in buono stato: il vintage va di moda solo se è decoroso. Farsi un’idea precisa di cosa si vuole portare a casa, soprattutto se non siete dei maghi nelle trattative: eviterete di portare a casa capi malconci e inutili. Stilate una lista di priorità, stabilendo quali sono i capi di cui vi volete sbarazzare senza remore di sorta: vi aiuterà ad essere più convicenti. Arrivate puntuali, se possibile in anticipo: avrete tutto il tempo per esporre la vostra “merce” in modo invitante e per addocchiare i must have degli altri partecipanti.
Infine, controllate online prima dello swap party i prezzi dei vostri capi, in questo modo eviterete fregature di sorta. Barattare non significa svalutare!