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Parigi Haute couture: le collezioni autunno-inverno 2018-2019 di Giambattista Valli, Dior e Schiapparelli
L’ Alta Moda sfila a Parigi. In passerella nomi leggendari della fashion scene d’oltralpe, da Christian Dior a Schiapparelli (giusto per citarne alcuni).
In questi giorni di grande canicola estiva, Parigi è come un’unica, esagerata passerella. Nomi altisonanti, Maison storiche e creatori dalla fama recente, ma il talento inequivocabilmente vivo e mosso fanno sfilare le loro attesissime collezioni di Haute couture per l’ autunno-inverno 2018-2019. Protagonista assoluta una donna dall’eleganza costosa, il profilo altero, il gesto puntualmente pugnace e volitivo. Una donna, badate bene, dalla personalità ogni volta nuova, irresistibile, fatale quel tanto che basta per ammantarla di giorno come di notte di impenetrabile mistero.
Giambattista Valli
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Una passerella quella firmata Giambattista Valli dominata da una femminilità tutta guizzi, ammiccante dietro le fatali velette, le piume colorate, gli scintillii da vera prima donna. Con lei entra ogni volta in scena il fascino che scoppietta, l’allure che seduce, lo sguardo che penetra in profondità, mantenendo tuttavia intatta tutta la sua irrinunciabile leggerezza.
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Christian Dior
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Il basco calcato in testa con altera nonchalance e la veletta che la scherma dal mondo, infittendone maliziosamente fascino e mistero, la donna di Christian Dior gioca con la seduzione secondo una serie di canoni inconfondibili, di antinomie preziose, di accorgimenti che si insinuano ogni volta con grazia, avviluppando lo sguardo in discrete tonalità neutre, in neri notturni, in rarefatti metallizzati che diventano subito centro e fulcro di un’eleganza da gran soirée. Fatalmente dominatrice.
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Schiapparelli
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La celebre e storica Maison ha portato in scena una donna quasi fiabesca, dolcemente surreale, pronta ad evocare al momento giusto sogno e poesia. Fuga e mascheramento. Ecco allora tutta una serie di piccole farfalle che ornano, leggere e soavi, vaporosissimi abiti da sera in tulle, fiori che sbocciano fitti e pudichi nel loro candore appena ghiacciato su lungi vestiti che scolpiscono mirabilmente il corpo. La donna di Schiapparelli domina – non vi è dubbio – la scena e la realtà con la grazia sorprendente e vivificante del sogno.
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