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Bagutta camicie: l’intervista a Mario Stefano Maran e la collezione autunno inverno 2017 2018
A Pitti Uomo 91, abbiamo incontrato ed intervistato Mario Stefano Maran, direttore generale di Bagutta, che ci ha presentato il nuovo concept di collezione che reinterpreta la camicia come in una composizione musicale, in grado di assume forme e costruzioni sempre nuove, arricchendosi di dettagli ricercati. Leggi tutto su Fashionblog
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A Pitti Uomo 91, abbiamo incontrato ed intervistato Mario Stefano Maran, direttore generale di Bagutta, che ci ha presentato il nuovo concept di collezione che reinterpreta la camicia come in una composizione musicale che rinasce costantemente grazie alle variazioni dei possibili arrangiamenti, in grado di assume forme e costruzioni sempre nuove, arricchendosi di dettagli ricercati, rinnovandosi nei tessuti, nei particolari di un colletto o declinandosi nelle sue diverse espressioni a comporre un guardaroba di camiceria completo.
La versatilitĂ della nuova proposta di collezione si giustifica nel fatto che la camicia assume una valenza diversa a seconda dell’occasione in cui la si indossa.
L’arte e la tradizione sartoriale Made in Italy raggiungono l’apice della loro espressione nella “BAGUTTA first dressing choice”, la linea deluxe,
contraddistinta da un logo con stella dorata a sette punte, che per il prossimo autunno inverno 2017 2018 propone camicie cucite a mano in 7 punti, dove l’attenta cura nei dettagli (dalla costruzione della manica sartoriale, punti a mano su spalla giro manica e carrè e bottone logato al collo) si abbina ai migliori tessuti disponibili sul mercato.
La proposta di collezione continua, poi, con l’etichetta “BAGUTTA Milano” che rispecchia l’eleganza dei grandi classici dove tessuti e forme si uniscono in una sinfonia perfetta. I tessuti classici si abbinano a costruzioni e forme adatte per essere indossate dal businessman contemporaneo che non rinuncia alla qualitĂ dei canoni sartoriali. I colli tradizionali con taglio francese e italiano affiancano le proposte innovative dei club collar a punte lunghe, tipici degli anni 40′. Si continua con la “BAGUTTA the shirt” che propone camicie lavate all’avanguardia con un’impronta sportiva e di tendenza. Un “guardaroba” di camicie lavate dove i finissaggi e i trattamenti conferiscono nuove “mani” e aspetti morbidi che esaltano e celebrano l’effetto tattile della camicia finita nel rispetto della piĂą elegante tradizione. La proposta è anche arricchita da molti denim in vari lavaggi e declinazioni e dai tinti-in-capo a cui sono state dedicate le basi dei popeline, dei mĂ©lange e dei tessuti strutturati.
Infine la “BAGUTTA contemporary” sinonimo di sperimentazione e ricerca di tessuti inusuali che si accostano a forme contemporanee. Innovazione e tecnologia sono riassunte in questa etichetta che propone camicie la cui vestibilità è disegnata in chiave contemporanea, i tagli sono minimal e i fit over. I materiali pregiati strutturati e all’avanguardia sono protagonisti: dal tessuto-giacca ai denim trattati, alle gabardine e ai velluti.
Tre aggettivi che associate al concetto di eleganza?
“Sobria, attraente e contemporanea.”
Come, un uomo, dovrebbe scegliere la propria camicia formale?
“Quando si sceglie una camicia la priorità è il “collo”, che di qualsiasi foggia sia, deve “spezzare sul corpo. In sostanza le punte devono “appoggiarsi”, fattore che dipende dalla consistenza degli interni, che determinano fortemente la qualitĂ di una camicia. Altra questione imprescindibile e di pari importanza, è lo “Scarto Manica”, cioè la manica deve essere montata sulla camicia a corpo chiuso (caratteristica che si può riscontrare dal disallineamento delle cuciture di chiusura del busto con quelle della manica).”
C’è un articolo d’abbigliamento che ogni uomo dovrebbe avere nel suo guardaroba?
“Una camicia texana”
Se un uomo potesse avere solamente un abito, quale dovrebbe essere?
“Un abito blu di flanella inglse blu navy, gessato, soft grey, l’abito tipico di Savile Row.”
Quali elementi estetici contraddistinguono la collezione autunno inverno 2016 2017?
“Sono talmente tanti che è difficile raccontarli tutti. In due parole però potremmo dire che abbiamo volute facilitare la lettura della collezione, dividendola in cinque armadi.”
Qual’è il pezzo “must have” della collezione?
“La camicia in denim con sette passaggi a mano, ovvero quanti ne bastano per creare un prodotto sofisticato ma che non vuole esagerare con il prezzo.”
I materiali/tessuti prediletti?
“I denim, in tutta la gamma degli indaco e dei blu.”
Cosa ci regala invece la collezione primavera estate 2017?
“Tanto colore e molto lino.”
Come si sposa, a suo avviso, oggi creativitĂ e commercio?
“Oggi la creatività è fondamentale per stimolare gli acquisti e, se fatta con attenzione, riesce a trovare soluzione di grande equilibrio tra innovazione e “price point.”
Come vede il futuro del fashion-system?
“Oggi come mai nella storia del nostro settore si avrĂ una razionalizzazione dei numeri in generale. C’è troppa offerta in un momento di stasi della domanda. Sono in ogni caso ottimista. “Sicuramente non possiamo vivere senza pane, ma anche esistere “senza bellezza è impossibile” ripeteva Dostoevskij, padre della famosa frase, “la bellezza salverĂ il mondo”e il Fashion è bellezza quindi…”
Il web diventa sempre piĂą importante per il sistema della moda. Come vedete il fenomeno in Italia e con quali strategie lo utilizzerete?
“Al momento come produttori vogliamo usare il web per dare un serio e forte supporto al trade, cioè a tutto il network dei nostri clienti wholesale, ai quali presenteremo un potente servizio di riordini “Never out of stock” durante tutto l’anno.”
Quali sono le ultime aperture e che progetti di sviluppo per il 2017?
“Il rinnovo del negozio di Milano e progetti di apertura in Asia.”